GIOVANE IN PREDA A CRISI DEPRESSIVA VOLEVA LANCIARSI NEL VUOTO

I militari dell’Arma sono intervenuti per indurre alla ragione un giovane chiaramontano G.S. di trent’anni che minacciava di buttarsi nel vuoto da oltre 15 metri. L’episodio è avvenuto al Villaggio Gulfi, dove il giovane risiede con la sua famiglia. In preda ad una crisi depressiva, come avranno modo di stabilire i sanitari dell’Ospedale Civile, G.S. attraverso una botola, posta sull’ultimo piano del palazzo si è portato pericolosamente seduto sul cornicione del tetto e minacciava di buttarsi giù se qualcuno si fosse avvicinato. Dato l’allarme, sul posto sono sopraggiunti i Carabinieri della locale stazione con il Comandante f.f. Alessandro Meli oltre ai vigili del fuoco.

Accorsi anche i sanitari del PTE che si trova a qualche decina di metri dal quel condominio. Nessun era in grado di salire su, giacché il giovane minacciava di buttarsi nel vuoto. A riuscirci è stato un carabiniere in borghese che passo passo, e intrattenendo una lunga discussione con G.S. alla fine, aiutato dagli altri militari, è riuscito a indurre il giovane a togliersi da quella posizione alquanto pericolosa.

Alla fine il militare ha potuto prenderlo per mano e scendere con lui dal tetto. G.S. è stato subito accompagnato all’Ospedale Civile dove i sanitari hanno diagnosticato, come si è detto, una forte crisi depressiva. Si chiude così una triste vicenda che ha visto coinvolto un intero quartiere che ha partecipato con ansia alle varie fasi di questo intervento provvidenziale dei Carabinieri della locale stazione.(Raff. Rag)

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