GIORNATE DELLE SCIENZE E DELLE TECNOLOGIE

Ad esporre temi ed obiettivi, il professore Giampaolo Schillaci (nella foto), ordinario alla Facoltà di Agraria di Catania. “Per la seconda volta, la prima nel 2008 – ha spiegato Schillaci -, la comunità scientifica internazionale è riunita a Ragusa, territorio che per varietà e casistica risulta essere di particolare interesse. La terra iblea è da considerarsi un vero e proprio laboratorio senza eguali nel mondo per patologie ed incidenti. Non perché si lavori peggio, anzi, ma perché è presente ogni tipo di coltivazione oltre alla zootecnia ed è quindi facile riscontrare una casistica corposa sulla quale incentrare gli studi sulla prevenzione e la sicurezza sul lavoro.

Una iniziativa che gode dell’Alto patrocinio della Presidenza della Repubblica e che prevede una giornata di studio incentrata sulla “Salute e Sicurezza nelle coltivazioni in ambiente protetto” organizzata dall’Accademia dei Georgofili di Firenze. “La giornata di studi dell’Accademia dei Georgofili, in programma per il 15 settembre nell’Aula magna della Facoltà di Agraria, è aperta al pubblico, l’inizio è previsto alle ore 9 e darà ai medici partecipanti ben 5 crediti formativi – spiega Schillaci -: evidente quindi l’importanza delle relazioni. Si parlerà dei danni causati all’apparato muscolo scheletrico con due studiosi che possono, a ragion veduta, essere considerati i massimi esperti nel campo dell’Ergonomia: Daniela Colombini ed Enrico Occhipinti. E poi la robotica, con i ricercatori del Centro Sperimentale di Budrio dell’INAIL.

In sintesi, la comunità scientifica a partire dal giorno 15 per poi proseguire dal 16 al 18 settembre con la Conferenza internazionale, quest’ultima tenuta in lingua inglese, si interrogherà sulla sicurezza, salute e benessere nel lavoro in agricoltura. Tutti argomenti di grande attualità ed innovativi per il fatto che vengono trattati contestualmente”.

Perché la dicitura HYBLA CAMPUS? “Perché intendiamo contribuire a mettere in evidenza non tanto le singole Facoltà, pur ricordando che quella di Agraria ha fatto la storia del Polo ragusano, ma le potenzialità dell’area Iblea come centro di ricerca e di didattica Universitaria”.

            “Oltre agli obiettivi strettamente scientifici, poi, c’è anche un obiettivo culturale. Sì, perché sono a tutti gli effetti coinvolte le strutture ricettive di Ibla ed infatti l’iniziativa non è chiusa all’interno di un unico ambiente. Inoltre, è importante cogliere queste occasioni per esportare la inimitabile cultura enogastronomia Iblea, eliminando prodotti buoni, ma della cucina internazionale o non tipica, dolci compresi. Infatti, anche i coffee break, e le cene ed i pranzi, sono stati rigorosamente concepiti con la cultura della Filiera Corta: tutti prodotti della cultura, appunto, e della tradizione locale. I ricercatori e gli studiosi avranno così modo di conoscere ed apprezzare i beni artistici ed architettonici, oltre a quelli culinari di questa straordinaria terra”.

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