È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GIORNATA MONDIALE CONTRO I CRIMINI COMPIUTI CONTRO LA STAMPA ED I GIORNAlLISTI
02 Nov 2016 07:48
In occasione della giornata mondiale contro i crimini compiuti contro la stampa e i giornalisti, indetta dalle Nazioni Unite per il 2 novembre, prosegue la campagna dell’associazione InformaGiovani per i diritti umani.
La campagna è stata ideata da un gruppo di giovani di diversi paesi che hanno partecipato ad uno scambio giovanile nell’ambito del programma Erasmus Plus la scorsa estate.
Ogni mese un poster realizzato dai ragazzi in italiano e inglese riferito ad un articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani o ad una Giornata internazionale.
Tutte le informazioni sulla campagna sono su
http://www.informa-giovani.net/notizie/conosci-i-tuoi-diritti-la-giornata-mondiale-contro-i-crimini-commessi-contro-la-stampa
La libertà di opinione trova la sua più alta espressione nella libertà della stampa. Secondo una ricerca di Freedom House del 2015, la libertà di stampa ha raggiunto i suo minimi livelli in quell’anno. Solo il 13% della popolazione mondiale ne beneficia, ovvero, dove la copertura delle notizie politiche è solida, la sicurezza dei giornalisti è garantita, intromissione dello Stato nelle vicende dei media è minima, e la stampo non è soggetta ad oneri legali o a pressioni economiche. Al contrario, il 41% della popolazione mondiale ha una stampa parzialmente libera , ed infine il 46% vive in ambienti in cui i media non sono liberi.
Tra i paesi che hanno sofferto il maggior declino nel 2015 vi sono Bangladesh, Turchia, Burundi, Francia, Serbia, Yemen, Egitto, Macedonia e Zimbabwe.
La ricerca stabilisce anche una categoria con i sei argomenti più pericolosi per i giornalisti: criminalità organizzata, la corruzione, l’ambiente e lo sviluppo del territorio, la religione, la sovranità contestata e lesa maestà e oltre.
Anche l’Italia purtroppo ha un elevato numero di giornalisti uccisi per aver svolto il proprio lavoro. Molti di loro per aver scritto proprio di criminalità organizzata, mafia e traffici internazionali.
Speriamo di non dimenticare nessuno che meriti di entrare in questo elenco.
In Sicilia:
Cosimo Cristina (1935-1960), Termini Imerese (Palermo)
Mauro De Mauro (1921-1970), Palermo
Giovanni Spampinato (1946-1972), Ragusa
Peppino Impastato (1948-1978), Cinisi
Mario Francese (1925-1979), Palermo
Giuseppe Fava (1925-1984), Catania
Mauro Rostagno (1942-1988), Lenzi di Valderice (Trapani)
Beppe Alfano (1945-1993), Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
A Napoli:
Giancarlo Siani (1959-1985)
A Torino:
Carlo Casalegno (1916-1977)
A Milano:
Walter Tobagi (1947-1980)
Lontano dall’Italia:
Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi in Libano il 2 settembre 1980
Almerigo Grilz, (1953-1987) morto in Mozambico
Guido Puletti (1964-1993), Bosnia
Marco Luchetta, (1952-1994), Mostar (Bosnia) insieme agli operatori della Rai di Trieste Alessandro Ota e Dario D’Angelo
Ilaria Alpi (1961-1994), Mogadiscio, Somalia, con l’operatore Miran Hrovatin (1949-1994)
Antonio Russo, (1960-2000), Tiblisi, Georgia
Maria Grazia Cutuli (1962-2001), Afghanistan, sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul. Insieme a lei uccisi: l’inviato di El Mundo Julio Fuentes e due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari
Raffaele Ciriello (1959-2002), Ramallah, Cisgiordania, Palestina
Enzo Baldoni (1948–2004), Najaf, Iraq
Vittorio Arrigoni (1975-15 aprile 2011), Gaza, Palestina
Andrea Rocchelli (1983-24 maggio 2014) , Slavianks, Ucraina
Simone Camilli (1979-13 agosto 2014) Gaza, Palestina
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