GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE INDETTA IN DATA 25 NOVEMBRE

“Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza” Johann Wolfgang von Goethe. Con questa riflessione di Goethe l’Osservatorio Interpartitico Pari Opportunità si unisce all’iniziativa di Domenica 25 novembre dove ricorre la “Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, per sensibilizzare governi, organizzazioni governative, società civile e mezzi di informazione su questo fenomeno. Secondo dati dell’Onu, si stima che nel mondo intero, una donna su cinque sia vittima di violenza o tentativo di violenza nel corso della sua vita. Un fenomeno che preoccupa e che la crisi economica potenzia ed amplifica. E’ stata scelta la giornata del 25 novembre in ricordo delle sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa assassinate durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo lo stesso giorno del 1960. A tal proposito l’Osservatorio interpartitico osserva dopo un attenta analisi dei dati statistici che L’Italia è il primo paese in Europa per i casi di violenza sulle donne, purtroppo, per i reati, gli omicidi. Un dato che non ci fa onore e che ovviamente fa scattare l’allarme sull’emergenza sociale. Il dato più sconvolgente è quello che vede 50 donne uccise in 4 mesi per cause, quasi sempre, del compagno o dell’ex marito o fidanzato. E in questo contesto l’Italia si classifica prima in Europa per le violenze che sono in aumento nell’ambito famigliare e in special modo sulle donne. I dati fanno preoccupare gli esperti psicologi che affermano l’emergenza sociale. Le recenti cronache ci presentano decine di tragici casi di donne di ogni età spesso uccise da chi avevano vicino e da persone di cui si fidavano: fra i tanti vengono in mente i casi di: Sara Scazzi uccisa secondo lo stato attuale di avanzamento delle indagini dalla cugina e dalla zia e il cui cadavere è stato occultato dal famigerato zio Michele; il caso di Melania Rea barbaramente uccisa e il cui unico sospetto del delitto rimane il marito, peraltro già condannato all’ergastolo; il caso di Carmela e Lucia Petrucci di Palermo accoltellate da un barbaro  ex fidanzato di una delle due sorelle. Un filo conduttore spesso unisce tutti questi casi: il senso di inferiorità di uomini quasi sempre di basso livello sociale, culturale ed economico che per il solo presunto privilegio di appartenenza al sesso maschile ritengono che la “propria” donna sia da controllare in ogni ambito della sua vita, ed una volta accortisi dell’impossibilità di operare tale controllo proprio per via della già citata grettitudine ed ignoranza non trovano altra alternativa che eliminare fisicamente ciò che non possono controllare e possedere. Per altro un sistema giuridico eccessivamente garantista ed in cui non vi è certezza della pena acuisce il problema.

L’Osservatorio Interpartitico Pari Opportunità auspica altresì che non avvengano più violenze sulle donne e che tuttavia si promuova un momento di confronto con vari enti e scuole affinché attraverso l’opera di sensibilizzazione possa cambiare la mentalità e il sentire civile per una pacifica convivenza tra uomini e donne.

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