Giarratana: conclusi i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate

Non è stata la stessa festa degli altri anni. Non c’è stata la processione. Ma non per questo l’affetto della comunità dei fedeli è venuto meno. Anzi, se possibile, limitatamente alle restrizioni attuate in questo periodo, l’attenzione è cresciuta, diventando più spirituale, scandagliando ancora meglio la figura di un personaggio caratterizzante il primo periodo della storia della cristianità. Giarratana ha festeggiato così, con una serie di celebrazioni eucaristiche nella basilica omonima, la solennità liturgica di Sant’Antonio abate.

Ieri, dunque, momenti che sono serviti per ricordare il messaggio, attraverso il proprio stile di vita, del padre del deserto. Così come non ha mancato di evidenziare il parroco, il sacerdote Mariusz Starczewski, durante l’omelia della messa solenne della mattina. “Un santo – ha detto padre Mariusz – che ha preso a cuore quello che il Signore dice nel Vangelo. Sant’Antonio è stata una persona che ha trascorso la propria vita calibrandola sulla parola di Dio, ponendola in rilievo come parola vera e autentica.

Una scelta che Sant’Antonio ha maturato durante la propria maturità, quando una persona sa quello che vuole fare nella via, sperimentando la potenza del messaggio divino”. Il suono a festa delle campane delle chiese cittadine ha dato il segnale più evidente della giornata di letizia sotto il segno di Sant’Antonio abate.

In serata, il seicentesco simulacro è stato ricollocato nell’apposita cappella, ma a porte chiuse, così come disposto nel decreto vescovile del giugno scorso. Il comitato ha ringraziato i cittadini che hanno contribuito alla buona riuscita della festa, oltre agli sponsor che hanno sostenuto la lotteria (già individuati i vincitori dei due numeri vincenti). Ringraziamenti anche alle autorità civili e militari.

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