GIANO BIFRONTE… DI LOTTA E DI GOVERNO!

Premetto che Berlusconi come indagato e condannato (anche se non in via definitiva) ha diritto di difendersi in tribunale, e anche di tutelare la propria immagine, quindi nessuno scandalo che dal palco di Brescia continui a dire di essere una vittima della persecuzione dei magistrati, la stragrande maggioranza di coloro che sono condannati continuano quasi ossessivamente a proclamare la propria innocenza prendendosela con i giudici e con il sistema giudiziario.

Comincia a preoccupare che Berlusconi come leader politico preannunci che un comizio già programmato si trasformerà in un j’accuse contro un potere autonomo dello Stato.

Infastidisce poi che dal palco lo stesso signore brandisca le riforme che servono al nostro Paese come una minaccia o peggio una vendetta nei confronti del potere giudiziario … ma non si stava impegnando nella “pacificazione nazionale”?

Indispettisce l’ipocrisia insita nel discorso del premier che promette sostegno al governo “per senso di responsabilità”, ma intanto come presidente di uno dei principali partiti di questo governo “abbia imposto” ai ministri che fanno parte del “suo” PDL di partecipare alla manifestazione.

Stupisce che ministri della Repubblica non abbiano quel briciolo di autonomia dal leader che gli permetta di sottrarsi dall’imbarazzante presenza a una manifestazione già annunciata come “di protesta” contro la magistratura, e direi a questo proposito che l’imbarazzo del Ministro per le Riforme Istituzionali non può essere considerato inferiore a quello del Ministro dell’Interno e vice-premier.

Indigna che il ministro Lupi abbia la sfrontatezza di giustificarsi operando un parallelismo tra Letta che partecipa all’assemblea nazionale del PD, una manifestazione “chiusa” e interna al proprio partito senza nessuna valenza polemica, con la partecipazione a una manifestazione di piazza per protestare contro la magistratura, un potere autonomo dello Stato (che Lupi da Ministro rappresenta), confermando il proprio ruolo di difensore ad oltranza del “capo” anche a costo di violentare il buonsenso o la verità!

 

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