È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GIÀ QUATTRO ARRESTI DALL’INIZIO DELL’ANNO
07 Gen 2013 15:58
Non si è interrotta, con l’inizio dell’anno 2013, l’attenzione della Polizia di Modica che ha portato a termine alcuni servizi mirati, da un lato al contrasto dell’immigrazione clandestina e, dall’altro, ad infrenare l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, assicurando alla giustizia ben quattro soggetti.
Nel corso di un servizio di controllo del territorio, finalizzate al monitoraggio dei cittadini clandestini presenti sul Territorio Nazionale, giovedì pomeriggio 03 gennaio personale del Commissariato di Modica rintracciava DERVISHI Romeo di anni 29. L’ albanese, da poco abitante a Scicli, noto alle forze dell’ordine per associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei furti e più volte tratto in arresto per il medesimo reato, nel 2008 era stato destinatario di un provvedimento di Espulsione di Pubblica Sicurezza con divieto di ritorno in Italia per dieci anni e con conseguente rimpatrio coattivo in Albania. Rintracciato a Modica, veniva dichiarato in stato di arresto in flagranza del reato previsto dall’art. 13 comma 13 ter del T.U. immigrazione per avere fatto reingresso in Italia senza alcuna autorizzazione da parte del Ministero dell’Interno e prima della scadenza dei termini del suddetto provvedimento di Espulsione. DERVISHI Romeo veniva così tratto in arresto ed associato presso la casa circondariale di Modica, a disposizione della locale A.G..
Accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, il Giudice del Tribunale di Modica, nell’udienza tenutasi il giorno successivo, ha disposto la convalida dell’arresto applicando nei confronti del predetto cittadino albanese la misura dell’obbligo di firma nelle more del processo che si svolgerà nei prossimi giorni.
Nell’ambito dell’attività contrasto ai recenti fenomeni delinquenziali avvenuti nel territorio Modicano, la Polizia di Modica ha istituito appositi servizi anche mediante auto civetta allo scopo di contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Tali servizi effettuati nella giornata di venerdì sera, attraverso specifici appostamenti personale consentivano di trarre in arresto il giovane modicanoVERDELLI Claudio di anni 22, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e per stupefacenti, sorpreso subito dopo aver contrattato la cessione di stupefacente in favore di un eroinomane di Ispica -quest’ultimo trovato in possesso di alcune siringhe di cui una pronta all’uso- e non concretizzatosi per l’arrivo della Polizia.
Inoltre, nel corso di altro analogo servizio venivano tratti in arresto altri due giovani modicani per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Trattasi di NOTO Giancarlo, di anni 19, già noto alla forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e del giovane incensurato CARUSO Davide di anni 21; questi ultimi, nel corso di una perquisizione all’autovettura condotta dal CARUSO sono stati trovati in possesso di 110 grammi di marijuana artatamente occultata nell’abitacolo del veicolo.
I medesimi messi venivano messi a disposizione della Procura della Repubblica di Modica che ne disponeva il collocamento presso la casa Circondariale di Modica in previsione della richiesta di applicazione di Custodia Cautelare in sede di convalida dell’arresto che puntualmente giungeva nel corso della tarda mattinata odierna a seguito della quale, il GIP del Tribunale di Modica, nel convalidare l’arresto di NOTO Giancarlo e di CARUSO Davide, disponeva per entrambi la misura cautelare degli arresti domiciliari. Immediatamente dopo, il Gip non convalidando l’arresto del Verdelli, disponeva nei suoi confronti, comunque la misura cautelare degli arresti domiciliari per i fatti a lui imputati.
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