GESÙ MORTO IN CROCE RENDE OMAGGIO AD UN PLURIOMICIDA

E’ successo ancora. In una delle processioni del Venerdì Santo , tradizionali nella nostra Sicilia, c’è stato chi non ha voluto rinunciare  all’omaggio al boss, condannato all’ergastolo.

Precisamente a S.Michele di Ganzaria, l’urna  con Gesù Cristo  morto  è stata portata  via dal percorso  programmato  e condotta  dinanzi alla casa  di un mafioso condannato all’ergastolo, dove evidentemente era attesa perché il balcone era parato con un drappo rosso . L’urna  ha sostato dinanzi all’abitazione il tempo giusto per rendere omaggio  al grande assente e alla famiglia.

Il resto della processione è rimasto per circa un’ora ad attendere il ritorno dell’urna del Cristo, il sindaco si è tolto la fascia per protesta, i Carabinieri hanno filmato il tutto, che si può vedere su Internet, e hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria i portatori, che hanno deviato dal percorso stabilito per la processione, per turbativa dell’ordine pubblico.

I promotori di questa deviazione  non ammettono l’omaggio al boss ma sostengono di aver voluto protestare contro la variazione del percorso tradizionale che non era stato mutato in 500 anni(!) e che non c’è stato “inchino” (certo, come si fa a fare inchinare l’urna di cristallo con il Cristo morto, senza far rovinare tutto sul selciato? Questo si può fare con le statue in assetto verticale!)

Il Parroco ha dichiarato che la variazione del percorso tradizionale è stata decisa per facilitare la partecipazione dei fedeli . E’ più che giusto che un comitato e un parroco decidano sul percorso di una processione, d’altronde non è che quello che si è fatto “per tradizione” debba essere per forza la cosa migliore!

Non si riesce a comprendere perché il resto della processione ha atteso per tanto tempo il ritorno dei portatori “ribelli”, sarebbe stato più giusto proseguire e non lasciarsi condizionare.

Purtroppo in tante realtà locali il controllo delle feste religiose è inquinato dalla presenza di esponenti della malavita organizzata e alcuni tra i portatori appartengono alla manovalanza della medesima. Se non si riesce ad emarginare questi elementi una volta per tutte, assisteremo ancora all’omaggio di Gesù morto in croce ad un pluri omicida.

Piena solidarietà  al Vescovo di Caltagirone Mons. Calogero Peri che ha sospeso le processioni a S. Michele di Ganzaria ed ha dichiarato:

Nelle feste  è chiaro che la processione rappresenti un momento forte per la pietà popolare e di grande visibilità. La processione è, però, espressione di un sentimento di fede se nasce dalla liturgia e se si nutre dei suoi valori. In altro modo è una manifestazione di folclore che, seppur antropologicamente giustificabile, rischia di non condurre a Cristo. Sui passaggi ‘incriminati’ faranno adesso luce le autorità competenti. In questo momento, per ovvie ragioni, ritengo di non dover dire alcunché sulla questione del presunto ‘inchino’ od ‘omaggio’. Ho pieno rispetto e fiducia nel lavoro dei carabinieri e della Procura.  però mio dovere, qualora se ne ravvisasse il pericolo – chiosa il vescovo di Caltagirone – difendere la fede e la tradizione popolare da tutto ciò che è antievangelico”. –

Laura Barone

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