G I U L I A N A

Dopo 5 anni e 6 mesi dal giorno del loro primo incontro, esattamente il 30 novembre del 1963, tutto stava avvenendo puntualmente, si stava realizzando il loro più grande sogno d’amore con un sontuoso matrimonio.

Michele in una lettera scritta al suo amico d’infanzia che non era potuto venire a questa grande festa, fra l’altro dice: “Col suo corpo perfetto in quel vestito bianco Giuliana sembrava un angelo e mentre al braccio di suo papà, avanzava verso l’altare nella Chiesa dei Cappuccini sopra Piazza Corvetto, l’organo cominciò a diffondere l’Ave Maria di Schubert che, in un’atmosfera irreale, ha fatto sciogliere in lacrime di gioia tutte le tensioni accumulate in sei anni di attesa”.

Dopo aver ringraziato parenti ed amici nei saloni dell’Hotel Bristol di Via XX Settembre, i due novelli sposi sono partiti per Barcellona con destinazione le Isole Baleari a Palma de Mallorca.

All’Hotel Mahorica, davanti a un mare incantevole, hanno trascorso dei giorni da sogno. Tutto passò in un lampo, sembrava un’avventura al di là della realtà.

A loro sembrò un gioco continuare a vivere insieme.

Erano una sola mente, una sola anima in due corpi che si desideravano. Con grande passione hanno incominciato a costruire il loro focolare, fatto di comprensione e di tenerezze, del desiderio di voler essere soli, della loro naturale fedeltà e soprattutto del loro altruismo nel donarsi completamente a loro stessi.

In questa vita terrena, in questo attimo della nostra esistenza, ogni respiro, ogni nostra azione mira a rendere eterno il ricordo di noi. E questo dipende dai valori e dall’intensità di amore che saremo riusciti a consegnare ai nostri figli. Solo così, forse, noi stessi continueremo a vivere

Il 5 ottobre 1964 nacque Fabio e la loro vita, così, continuò a tessere e a palpitare per la nuova creatura. Lei, alla sua prima esperienza e senza la mamma che potesse consigliarla, controllava il suo bambino in ogni attimo della giornata, anche durante la notte stava lì a controllare per la paura che un rigurgito potesse soffocarlo,la sua salute ne soffrì molto.

Fabio era circondato d’affetto e di calore e, soprattutto, poteva contare sull’esempio dei genitori.La vita quotidiana, con tutte le sue mille sfaccettature, è quella che forgia il bambino e la mamma ne rappresenta il fulcro. Una coppia che non vive in armonia non potrà trasmettere i valori, il calore necessario e soprattutto l’esempio di vita.

Il loro vivere in due è stata l’esperienza più entusiasmante.

Giuliana diceva spesso: “il nostro amore non finirà con questa vita, esso rappresenta l’inizio di un amore spirituale più grande e infinito”.

Certo, tutti gli innamorati sono convinti di ciò e forse sarà vero. Michele ripeteva spesso: “Giuliana riusciva in tutti i suoi ruoli è stata l’amica del mio spirito, la sposa sensibile, la madre instancabile, la figlia devota, la mia grande amante passionale. Rappresentava il mio ossigeno, la mia sorgente di vita, era tutta la mia esistenza”.

E mentre lui pensava queste cose di lei senza riuscire a comunicarle, Giuliana invece in maniera istintiva gli diceva: “Michele sono contenta di non aver atteso invano, sono contenta d’aver aspettato te, per poterti concedere il mio amore e tutta me stessa, ora potrei anche morire perché ho provato il vero amore, il resto non conta nulla. Il principe azzurro delle nostre fantasie giovanili spesso si scontra con la realtà della vita dandoci grosse delusioni, Oggi tu, col tuo amore, stai facendo rivivere i miei meravigliosi sogni di fanciulla e ti ringrazio”.

Quello che diceva sembrava essere scritto e con un’ energia sempre nuova ed inesauribile riusciva ad alimentare e saldare maggiormente  la loro unione.

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