FRANCO GIORGIO SCOMMETTE SU UN TESTO EMOZIONANTE

Si definiscono “enigmatiche” le variazioni su una melodia nota che non si riesce ad individuare. Come una bella donna che, seppur amata, non viene mai conosciuta fino in fondo. E’ il tema ricorrente di “Variazioni enigmatiche”, la produzione del Centro Teatro Studi di Ragusa che sarà portata in scena per la “prima”, con la regia di Franco Giorgio, oggi, venerdì 19 novembre, alle 21, presso “Il Palco” dell’associazione Masd di via Demostene 52, ovviamente nel capoluogo ibleo. Le repliche sono in programma sabato 20 novembre, sempre alle 21, e domenica 21 novembre, alle 19. Le prenotazioni possono essere effettuate contattando lo 0932.686644 oppure il 338.9886883. Sono numerose le tematiche introdotte da Eric-Emmanuel Schmitt in quella che è considerata la più articolata delle sue commedie; sempre che di “commedia” si possa parlare, perché il testo passa lentamente e quasi inavvertitamente dall’iniziale registro ironico a quello drammatico, fino alla tragica rivelazione finale. Tanti i temi: la musica, la mutevolezza dell’animo umano, la precarietà dei rapporti, l’amore, la solitudine, la letteratura, il contrasto tra realtà e finzione, l’illusione del tempo, la malattia e la morte.

La trama. Il premio Nobel per la letteratura Abel Znorko (interpretato da Aldo Toscano) vive in solitudine in un’isola del mare di Norvegia, lontano dalla società civile e da una donna con cui ha condiviso una profonda storia d’amore e con la quale ha portato avanti per anni un intenso scambio epistolare, poi raccolto in un libro e pubblicato. Quando il sedicente giornalista Erik Larsen (è Alessandro Ferrari) lo raggiunge per intervistarlo, emergono aspetti inquietanti del passato dello scrittore e iniziano a susseguirsi i colpi di scena. Oltre che della già citata ricchezza tematica, la trama beneficia della dinamicità dei dialoghi tra i due protagonisti, che contribuiscono a rendere la messinscena particolarmente intensa. Le note della nona delle quattordici “Variazioni sinfoniche” del compositore britannico Edward Elgar fanno da sottofondo musicale, nonché da leit motiv, alla rappresentazione, quasi a puntualizzare la ricchezza di sfumature dell’animo umano (in questo caso, quello femminile) e l’impossibilità di acquisirne una conoscenza totale. (c.c.)

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