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Frammenti femminili. La mostra di Teresa Miccichè alla Koinè di Scicli a partire dal 24 maggio
21 Mag 2024 08:55
E’ la prima personale nella sua Scicli. Una prima personale di un’artista che fa della bellezza femminile, dei frammenti di volto di una donna, una fonte di ispirazione e di vita. I suoi lavori, fin dal 2015, sono stati presentati in Italia ed all’estero, ricco il carnet di apprezzamenti e premi. Dal 24 maggio (con vernissage alle ore 19) si potranno ammirare nella galleria Koinè in via Francesco Mormino Penna, salotto Unesco della città di Scicli, fino al 7 giugno. Nata da autodidatta, Teresa Miccichè è riuscita a interpretare l’apice della bellezza, quella bellezza femminile che immortala un’anima, molte volte nascosta, in atmosfere che ricordano i capolavori di Klimt.
Della sua arte il critico Salvatore Parlagreco ne coglie l’intimo.
“Di spiritualità e fisicità, di religiosità, di poesia e narrativa, ma anche di purezza e perdizione. Di queste grevi ma anche eteree vesti sono adornati i dipinti di Teresa Miccichè, i corpi muliebri e i volti di donne – scrive Salvatore Parlagreco – da autodidatta ha assimilato il rigore dell’arte, la sua fisica essenzialità, il suo distacco dalla ragione, ha saputo interpretare la bizzarria dell’istinto e la saggia pigrizia della creazione. Ella rimette a fuoco le nostre emozioni passate, ci lega ai miti ancestrali, alla nostra arcaicità alla nostra classicità, alla nostra terra. La sua arte non mira a valori salvifici, alla trasformazione onirica in realtà universale, ma a una ricerca di verità attraverso una serenità spirituale, una concezione estetico-idealistica dell’esistenza. Nei volti e nelle sue figure femminili, c’è ritrosia e offerta, pudore e desiderio, castità e sensualità. Distratte, innamorate, schive, indifese, aggressive, sensuali e impudiche che siano, queste donne questi volti hanno scolpito negli occhi e nei loro lineamenti l’irriducibile grazia della speranza, della fiducia. Tuttavia, al di là delle più o meno opportune sintonie con le inquietudini di questa artista, ciò che mi stupisce nelle donne, sono i volti pieni di speranza”.
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