È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
FOTOVOLTAICO, EOLICO, GEOTERMICO: NO GRAZIE, MEGLIO LE TRIVELLAZIONI! MAGARI OFF SHORE
22 Gen 2012 11:39
Un errore madornale quello del Governo Monti sulla scelta delle fonti energetiche ancorate alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi. Il rischio è di una vecchia politica pericolosa ed a tempo in quanto le trivellazioni su terraferma e ancor di più off shore sono pericolose per il possibile inquinamento del territorio e del mare. E proprio all’indomani di un accordo commerciale più o meno conveniente per il nostro Paese con la Libia si doveva percorrere un’altra strada, quella più sicura, quella delle politiche energetiche alternative e cioè l’eolico, il fotovoltaico e il geotermico senza contare la strada dell’idroelettrico per il quale i costi sono in pò più sostenuti degli altri.
Non è possibile che in Paese al centro del Mediterraneo abbiamo meno fotovoltaico della Germania brumosa e nuvolosa. Non è possibile che l’eolico debba essere fatto senza scontentare alcuno e gli altri Paesi lo fanno persino in mare aperto o in aperta campagna (vedi Austria e Repubblica Ceka); non è possibile che fonti energetiche come il geotermico debbano servire solo per fare vedere ai turisti come i soffioni siano solo “belli da vedere”. Un errore grave quindi che pagheremo quando gli altri Paesi si attrezzeranno e noi rimarremo al palo inseguendo il miraggio di sua maestà il petrolio che finirà mentre il tempo di quelle energie alternative è illimitato.
Per fortuna la Sicilia che è a statuto speciale e che quindi è competente esclusivo della ricerca petrolifera (ma dicono i giuristi solo sulla terraferma) può battersi contro queste scelte negando le concessioni alle società di ricerca di idrocarburi che sono già in agguato ed anzi hanno già chiesto le concessioni anche sulla terraferma oltre che off shore su decine e decine di chilometri quadrati di Mar Mediterraneo fino alle acque territoriali.
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