“FLY2TOKYO”: IL SOGNO DI BEBE VIO E LA SUA CREW

Bebe Vio a Trento e’ accolta da star: selfie, autografi e sorrisi ai tanti ragazzi che, questa mattina, hanno affollato l’Auditorium del Dipertimento di Lettere e Filosofia. Non poteva mancare la fuoriclasse del fioretto paralimpico alla seconda edizione del Festival dello Sport, dove ha illustrato la sua ultima ‘invenzione’. “Fly2Tokyo: Bebe e la sua Crew” e’ il tema dell’incontro e accanto all’olimpionica e pluri-iridata siedono altri azzurri paralimpici come Riccardo Bagaini, Marco Pentagoni e Lorenzo Marcantognini (atletica), Vittoria Bianco (nuoto), Edoardo Giordan ed Emanuele Lambertini, Davide Obino (basket in carrozzina) e Veronica Plebani (triathlon). Tutti con il sogno di Tokyo2020 e sotto l’egida di “art4sport”, associazione onlus del Cip che ha uno slogan semplice ed efficace: “Lo sport come terapia, noi ci crediamo”. Sono 24 gli atleti che compongono questa sorta di accademia paralimpica e la meta’ di questi ha la possibilita’ di staccare il pass per la rassegna giapponese a cinque cerchi.

“Quando ho avuto la malattia ho dovuto fare sport, si ritorna a vivere quando si torna in palestra – e’ il ricordo condiviso con la platea dell’istrionica Bebe Vio – La cosa bella e’ che si rinasce, si ritrova la voglia di andare avanti e anche in famiglia si ricrea una squadra, con degli obiettivi di tutti i giorni. Cosi’ e’ nata l’associazione”. E’ stata lei, diventata un’icona

dello sport italiano, a ‘reclutare’ di fatto gli altri componenti dell’accademia: “Il progetto Fly2toTokyo e’ nato perche’ ci eravamo un po’ rotti di me o Zanardi: ci sono poche facce rappresentative dello sport italiano paralimpico, l’obiettivo e’ far uscire altre storie anche piu’ belle delle nostre. Nel progetto sono compresi nove ragazzi, tutti papabili paralimpici.

Ovviamente non basta la tessere dell’associazione per andare alle Paralimpiadi, ognuno di noi sta facendo le gare di qualificazioni”.

In sala era presente anche il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli: “Questi ragazzi rappresentano un’immagine spettacolare di cio’ che il mondo paralimpico sta facendo, una famiglia che li aiuti nel loro percorso e’ determinante per la loro crescita. Partecipare a una Paralimpiade e’ qualcosa che va oltre, mi rivedo in loro nei sogni e

soprattutto nella determinazione. Grazie ai fenomeni sportivi, il paralimpismo rappresenta la piu’ grande novita’ dello sport italiano degli ultimi venti anni. Sono l’orgoglio di un paese che sta cambiando anche culturalmente grazie a tutti gli atleti paralimpici”.

(ITALPRESS).

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