FIUME IRMINIO: IL BIG JUMP PIÙ A SUD D’EUROPA

“È sicuramente un’opportunità inusuale ed interessante poter fare un bagno a mare la mattina ed un altro in un fiume il pomeriggio. In effetti non potevo perdermi di partecipare al Big Jump più meridionale d’Europa!”

Questo il commento di Alyssa, perugina in vacanza lungo le nostre coste. Parole significative che sottolineano l’importanza, anche turistica, dei nostri corsi d’acqua e del Big Jump, l’iniziativa per la sensibilizzazione alla qualità degli ambienti fluviali che si svolge contemporaneamente lo stesso giorno ogni anno in tutta Europa.

Il ‘Grande Tuffo’, che si è svolto domenica a Ragusa, ha visto la collaborazione tra Legambiente Il Carrubo ed i gruppi locali di FIPSAS Ragusa, Spleoclub ibleo, Centro subacqueo ibleo blue diving, l’unico non solo in Sicilia ma in tutto il meridione dalla Campania in giù.

Ancora una volta è stato scelto il fiume Irminio come “simbolo” del fascino ma anche di tutti i problemi dei corsi d’acqua siciliani.

Un fiume che taglia il tavolato ibleo in una meravigliosa vallata da Monte Lauro fino alla foce, “ma che deve sopportare” – come afferma Legambiente Ragusa – “tanto per citarne alcuni, l’impatto di due depuratori, un invaso artificiale, una zona industriale, trivellazioni petrolifere, inquinamento zootecnico, alterazione degli alvei e della vegetazione delle rive, sottrazione idrica diretta ed indiretta e che nel futuro rischia di subire, in uno dei suoi tratti più spettacolari, l’ulteriore ferita dell’attraversamento dell’autostrada Siracusa Gela”.

“L’iniziativa” – ha dichiarato il Presidente di Legambiente Ragusa Antonino Duchi – “ha avuto come obiettivo anche la richiesta di ottemperare alle specifiche, avanzatissime, direttive comunitarie in materia di qualità dei corsi d’acqua, rispetto alle cui indicazioni ed obiettivi la Sicilia purtroppo è ancora una volta in forte ritardo.

Nel Big Jump ragusano è stato, inoltre, attivato il monitoraggio ittico tramite snorkeling, finalizzato a verificare la consistenza dei popolamenti ittici, alcuni dei quali di notevole interesse quali la trota macrostigma e l’anguilla.

“La fauna ittica” – spiega Legambiente Ragusa – “oltre ad essere un’importante risorsa naturalistica è un prezioso indicatore della qualità dei corsi d’acqua e quindi dell’ambiente in cui viviamo”.

“È la prima volta che faccio osservazioni subacquee in un corso d’acqua” – ha dichiarato il guardiapesca Giovanni Di Martino, della FIPSAS di Ragusa che, insieme a Maurizio Buggea del Centro Subacqueo Ibleo, hanno effettuato foto e riprese subacquee – “un’esperienza interessante, conto di ripeterla”.

“Il Big Jump ibleo” – continua Legambiente Ragusa – “è stato preceduto da un incontro in videoconferenza con i rappresentanti del Presidio partecipativo per la salvaguardia del Fiume Simeto, che hanno illustrato la loro innovativa esperienza finalizzata alla gestione sostenibile della vallata del grande fiume siciliano, nonché dalla visita all’incubatoio di Valle al Mulino S.Rocco a Ragusa Ibla, una struttura che si sta via via implementando”.

“Un’iniziativa di sensibilizzazione e valorizzazione dei corsi d’acqua” – concludono – “che va sicuramente ripetuta ed ampliata, per dare ai cittadini un ambiente sempre di maggiore qualità e per rafforzare l’attrattiva turistica, in chiave sostenibile, del nostro territorio: il turismo infatti deve essere occasione di miglioramento ambientale, non di ulteriore devastazione”.

 

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