FINALMENTE IN CAMPO!

La migliore notizia di quest’ultimo periodo nel panorama politico è senza dubbio il cambio di strategia del M5S.

C’è voluta una lenta evoluzione durata un anno e mezzo e la batosta elettorale delle elezioni europee (dove il pur buon risultato del Movimento, 21%, è stato però  doppiato dal PD), per vedere finalmente il Movimento scendere dall’isolamento per confrontarsi a viso aperto con le altre forze politiche.

 

Il M5S è di per se un “portatore sano” di voglia di cambiamento, e in questo senso è un naturale competitore di Renzi, ma finora aveva scelto di tenere tutte queste aspettative nascoste nell’Aventino in cui si era barricato, adesso finalmente ha operato la scelta di scendere nell’agorà e di “discutere”!

 

Di per se sarebbe un’ovvietà, ma non così per il movimento che puntava ad ottenere la fiducia “a scatola chiusa” … Davanti alla ferma risposta degli elettori eccoli finalmente i “dialoganti” del Movimento ricevere la legittimazione a cambiare linea di condotta.

 

Bene, il primo incontro è stato più interessante e costruttivo del previsto, anche se ciascuna delle due parti PD e M5S hanno tentato di accreditarsi come la parte che ha “imposto” gli elementi della trattativa; l’elemento importante è che per vera voglia di incidere, o per opportunismo, per esigenza di acquisire consenso presentandosi come “disponibili al confronto”, alla fine il muro dell’incomunicabilità è caduto.

 

Ma i problemi restano:

–       da una parte il M5S ha un’ampia fronda interna che considera sacrilego sedersi a un tavolo con il “PDmenoL” guidato da un “iterlocutore di pregiudicati”;

–       dall’altro il PD ha l’esigenza di non rinnegare tutto ciò che si è già costruito con l’interlocuzione “con chi ci stava” (FI, NCD, Lega); ne uscirebbe ridimensionata la propria credibilità.

 

Nonostante questo, e dopo qualche schermaglia il dialogo prosegue!

 

Oggi le delegazioni si rivedranno (ovviamente in diretta streaming) e partendo da documenti scritti che finora, in un intreccio di lettere e risposte, hanno costituito la trama di un dibattito dialetticamente sostenuto, ma gradualmente più “concreto”.

 

Quali interrogativi e quali dubbi?

 

Renzi correttamente si dichiara disponibile al dialogo inserendo nel tavolo di discussione “anche” il M5S come già fatto con la Lega, ma qua, rispetto alla Lega, la situazione è diversa: il M5S finora si è dichiarato “alternativo” al sistema dei partiti, accetterà di essere “inserito” in un tavolo del genere, cercando di elevare il punto di equilibrio sinora raggiunto o porrà solo questioni che cerchino di “fare saltare” il tavolo?

 

E il PD coglierà l’occasione di sponda che gli offre il M5S per forzare la mano a F.I. o si irrigidirà sulle posizioni già acquisite per fare andare comunque celermente le riforme concordate con gli attuali interlocutori?

 

Insomma la domanda di fondo, che riguarda tutti e due gli interlocutori è: al di la delle dichiarazioni, quanto è sincera la voglia di dialogo e quanto è strumentale ai loro interessi strategici?

 

Oggi pomeriggio avremo la risposta alle nostre domande.

 

 

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