Fiaccolata e commemorazione di Borsellino e delle vittime della mafia. Svolte iniziative a Marina di Ragusa

Due iniziative commemorative si sono svolte ieri sera a Ragusa per il 31° anniversario della strage di via D’Amelio, un evento tragico che ha segnato profondamente la storia e la lotta contro la mafia in Italia.

La prima iniziativa, denominata “Capaci di Raccontare”, ha avuto luogo presso “l’albero della legalità” situato in via Gagini, di fronte all’Oratorio Salesiano, a partire dalle 18.30. Durante l’evento, sono stati organizzati momenti di riflessione e testimonianze sul modus operandi mafioso e sulle iniziative messe in atto per contrastarlo. Si è anche onorata la memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vittime delle stragi palermitane del 1992, che con il loro sacrificio hanno aperto la strada alla diffusione della cultura dell’antimafia nel nostro paese.

Contemporaneamente, a Marina di Ragusa, è stata organizzata la manifestazione “Marina di Ragusa non dimentica” a partire dalle 21.30. L’iniziativa è stata promossa da Libera per ricordare la strage di via D’Amelio e ha visto il tradizionale corteo partire da piazza Duca degli Abruzzi, percorrendo il lungomare Andrea Doria e concludendosi in piazza Malta. In questo luogo, si è svolto un momento di riflessione e dibattito sul tema “L’ombra delle mafie sullo sfruttamento del lavoro”.

La manifestazione a Marina di Ragusa è stata l’occasione per porre l’attenzione sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo, spesso collegato direttamente o indirettamente alla presenza della mafia sul territorio. Durante il dibattito, hanno preso la parola il magistrato Bruno Giordano, Giorgio Abate della Flai-Cgil e suor Cristina della comunità di suore carmelitane presente a Marina di Acate. L’incontro è stato anche l’opportunità per rinnovare la richiesta di verità riguardo alla scomparsa del giovane ivoriano Dauda, avvenuta un anno prima nelle campagne di Acate.

Entrambe le iniziative hanno avuto un valore significativo nella lotta contro la mafia e nello stimolare la riflessione sulla necessità di contrastare ogni forma di sfruttamento lavorativo e di promuovere la cultura dell’antimafia.

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