FESTA, FARINA E FORMA: IL MOTTO DEL SINDACO NICOSIA?

Il percorso amministrativo di questo Sindaco è giunto al capolinea.La sua esperienza a Palazzo Iacono ha sostanzialmente riportato la Città indietro di molti anni. Non a caso festa, farina e forca era il motto di un re Borbone, il quale avendo una concezione assolutista dello stato governava addormentando il popolo con le feste, mantenendo il controllo della farina per fare il pane ed utilizzando la forca per rassicurarlo. L’ultima chicca del Sindaco è stato il concerto di Alessandra Amoroso, evento sentito da tantissimi ragazzi e non solo. È difficile credere che il Sindaco abbia ritenuto opportuno spendere denaro pubblico per complessive 40 mila euro circa (Delibera G.M. n. 55 del 28.1.2010, determina Dirigenziale settore Cultura n. 341 del 5.2.2010), per un evento ludico in un piovoso lunedì di febbraio a fronte del fatto che ad es. i bambini del I° Circolo elementare e i ragazzi della Vittoria Colonna (circa 1300 alunni di Vittoria) sono rimasti senza riscaldamento fino a qualche giorno fa a circa tre mesi di distanza dalla regolare attivazione del servizio in una scuola normale, e nonostante siano stati previsti 97 mila euro circa per il riscaldamento degli edifici scolastici con delibera Giunta Municipale n. 665 del 1.10.2009.  Il suo disimpegno verso la Città a cui non ci assueferemo, è enfatizzato da quell’autentico obbrobrio situato nel cuore urbanistico della Città, e ci riferiamo sempre alla zona dell’edificio storico ospitante le scuole elementare e media Giovanni XXIII e Vittoria Colonna, di cui non si riesce a comprendere nemmeno quale sia il colore dell’edificio anzi è facilmente comprensibile lo stato di abbandono in cui lo stesso versa, iniziando dalle finestre in gran parte rotte e ricurve che non permettono né l’isolamento termico né quello acustico, passando agli infissi interni risalenti anch’essi a quelli originali del ventennio, il prospetto esterno in cui sono facilmente visibili i muschi e l’umidità formatasi a causa della continuata mancanza dei pluviali per la raccolta delle acque, fino al perimetro della scuola (via Cavour, Milano, Bixio e Firenze) al cui abbattimento degli alberi non è seguita alcuna opera di ricostruzione né dei marciapiedi come della pavimentazione stradale né di inserimento di specie arboree sostitutive di quelle da tempo abbattute: non comprendiamo, quindi, come siano stati spesi un milione e duecentomila euro circa su questa Scuola che francamente non si riscontrano in termini di migliorie sull’edificio storico. L’immagine che questo Sindaco tanto cura non è nient’altro che una scatola vuota.      

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