Festa di San Pietro Apostolo

    È sempre bello quando qualcuno narra, nel modo migliore, una storia. Ma lo è ancor di più se si tratta di una storia luminosa, da guardare con rispetto e ricordare con ammirazione. È il caso di “Cammelli a Barbiana”, in cui Francesco Niccolini (autore teatrale), Fabrizio Saccomanno (regista) e Luigi D’Elia (attore) conducono per mano gli spettatori fino a quel paesino sperso nel Mugello in cui don Lorenzo Milani fondò una scuola che, tutt’oggi, profuma di utopia. “Cammelli a Barbiana” sarà proposto domani, giovedì 22 giugno, alle 21,30, nella chiesa di San Pietro, in occasione della festa del patrono di Modica. La parte meno nota del racconto è la gioventù del futuro sacerdote, figlio (senza particolari meriti) di una famiglia tra le più ricche di Firenze, che abbinava capricci da pittore a un pessimo rendimento scolastico. Lo impressionò, però, la celebre frase del Vangelo di Matteo: «E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli». Entrò in seminario e prese i voti, ma fu bollato come prete sboccato e ribelle e, infine, spedito in una parrocchia dimenticata. A Barbiana tutti i ragazzi andavano a scuola dal prete. Dalla mattina presto fino a buio, estate e inverno. Nessuno era «negato per gli studi». La vita era dura anche lassù: disciplina e scenate da far perdere la voglia di tornare. Dal ritratto di Niccolini emerge un uomo pieno di contraddizioni che trovano pace solo grazie al lavoro con i suoi ragazzi che, come ha detto lui stesso, ha amato più di Gesù. Proprio l’amore e la devozione sono al centro di questo monologo, che riesce nella difficile impresa di raccontare una figura straordinaria senza santificarla. Si racconta di un don Milani umano, propenso a perdere la pazienza e infiammarsi di fronte alle ingiustizie. Chi era senza basi, lento o svogliato si sentiva il preferito. Veniva accolto come voi accogliete il primo della classe. Sembrava che la scuola fosse tutta solo per lui. Finché non aveva capito, gli altri non andavano avanti. Il filo della storia si chiude dopo la morte del priore, con la visione di un cammello in volo sui colli del Mugello che riesce a passare dalla cruna di un ago, sotto gli sguardi attoniti dei ragazzi di Barbiana. L’iniziativa rientra nel contesto delle manifestazioni culturali promosse per la festa di San Pietro apostolo. Venerdì, alle 20,30, a tal proposito, si terrà la cena comunitaria presso il Largo Mons. Gambuzza (Domus S. Petri). Sempre venerdì, ma alle 19, è in programma la celebrazione eucaristica sul sagrato della chiesa della Madonna del Soccorso.

 

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