FESTA DI SAN GIOVANNI ROVINATA A CAUSA DELLE MALDESTRE SCELTE POLITICHE DELL’AMMINISTRAZIONE PICCITTO

RAGUSA – Rovinare la festa del patrono San Giovanni era decisamente difficile, ma l’Amministrazione Piccitto è riuscita anche in questo. Con la mania di voler fare tutto di testa propria, senza ascoltare realmente le esigenze di tutti, la Giunta Piccitto è riuscita a distruggere il tradizionale clima di festa. Basta andare sui social network per rendersi conto della valanga di critiche e proteste che arrivano da numerosissimi cittadini. Alcune segnalazioni sono decisamente pretestuose e di certo non ha colpa l’Amministrazione comunale, come nel caso dell’eccessivo fumo dei fuochi d’artificio, ma per altre segnalazioni la responsabilità è unicamente del Comune. In particolare la questione delle bancarelle è davvero tutta da analizzare per evidenziare la superficialità con cui l’Amministrazione ha assunto le decisioni che ha poi attuato. Portare le bancarelle nel centro storico è sicuramente un aspetto positivo e anche la precedente Amministrazione aveva provveduto in tale direzione dopo una sperimentazione in un luogo più lontano. Ma quest’anno si è riusciti a sbagliare in pieno l’allocazione di parte delle bancarelle. Il Comune ha infatti autorizzato la presenza delle bancarelle anche nella centralissima via Roma, una delle vie più importanti della città, inserite nel percorso della processione innescando scene di panico considerato che lo spazio della carreggiata si è notevolmente ristretto e il passaggio del santo è stato inevitabilmente ostruito, così come le due ali della processione stessa hanno faticato non posso nel proprio cammino. Non sono state garantite le più elementari condizioni di sicurezza oltre a creare una spiacevole commistione tra sacro e profano. Certo, si dirà che la richiesta di allocare le bancarelle in via Roma era arrivata dal comitato dei festeggiamenti, ma saper amministrare non significa eseguire come robot quel che viene proposto, ma valutarne la bontà della proposta stessa e nel caso di problemi, intervenire tempestivamente. In questo caso non solo non si è riusciti a prevedere quello che anche alle persone più inesperte era già evidente da giorni, ma non si è nemmeno riusciti ad intervenire opportunamente una volta che si è venuto a creare il rallentamento della processione. E così, grazie all’Amministrazione Piccitto e alle scelte dei suoi assessori, i devoti sono stati costretti a dover pregare col sottofondo degli ambulanti che vendevano pentole e padelle. Facciamo davvero i complimenti alla Giunta Piccitto perchè nessuno era riuscito in un intento così maldestro, tra l’altro disorientando perfino gli abituali frequentatori delle bancarelle perché non c’erano indicazioni sufficienti circa la nuova allocazione. Come di consueto gli assessori della Giunta Piccitto ci hanno dato prova della loro incapacità amministrativa. Questa volta, però, la brutta figura non si è limitata solo ai ragusani, ormai abituati a questo incedere amministrativo, ma anche ai tantissimi turisti che sono arrivati in città per partecipare alla festa. Un giorno in cui sarebbe stato possibile prevedere maggiori servizi proprio in favore dei turisti, ma proprio per non smentirsi, l’Amministrazione Piccitto è scivolata nel consueto autogol facendo trovare il castello di Donnafugata sbarrato e, a quanto ci dicono, anche l’ufficio turistico. Nel giorno in cui a Ragusa c’è il maggior numero di presenze, l’Amministrazione Piccitto si preoccupa solo di sbattere la porta in faccia a tutti oltre a creare un prevedibile caos aumentato dalla temporanea impossibilità, a causa di poco comprensibili divieti, a raggiungere i principali parcheggi multilivello.

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