FERRAGOSTO, TEMPO DI LEGGEREZZA

Vacanze: tempo “vuoto”, senza le usuali incombenze del lavoro e della quotidianità, almeno per i fortunati che godono delle ferie estive. È questo “vuoto” ciò di cui abbiamo più bisogno per liberare la mente dai pensieri consueti, con il loro carico spesso di  preoccupazioni, di fatica e di insoddisfazione.  È l’opportunità di guardare da un punto di vista diverso le cose di ogni giorno: valutarle per quello che significano davvero per noi, prima di tornare a immergerci nuovamente in esse; cercare l’essenziale che forse risulta smarrito o confuso fra tanta zavorra inutile che ci trasciniamo dietro.

La “leggerezza” di cui abbiamo bisogno è proprio in questo ridare ad ogni cosa il vero valore che ha per noi, per la nostra serenità: con ogni probabilità scopriremo che ciò che più di dà piacere e ci fa stare bene è ciò che facciamo più raramente o più frettolosamente: parlare a cuore aperto con un amico o un familiare guardandosi negli occhi e prendendosi il tempo per ascoltare; immergersi nel silenzio di un luogo naturale per riflettere con calma e capire se stessi, le proprie più vere emozioni e i propri più profondi desideri; trovare il coraggio di cambiare quegli aspetti che è in nostro potere modificare nelle nostre abitudini o dare un nuovo senso a ciò che più ci pesa.

Forse troveremo “divertente” nel senso vero della parola, cioè cambiare direzione, guardare la vita con occhi rinnovati dall’avere prima di tutto ritrovato noi stessi, ciò che conta per noi, senza disperdere attenzione ed energie nella frenesia delle mille cose da fare ogni giorno, a volte senza sapere bene perchè. Forse anche il nostro consueto lavoro o lo studio avrà un senso diverso se risveglieremo in noi la consapevolezza che solo i risultati che si ottengono con fatica danno soddisfazione, se ritroveremo la passione con cui lo abbiamo intrapreso o semplicemente se rinnoveremo i rapporti con i colleghi sulla base di una maggiore tolleranza per gli aspetti del loro comportamento che non condividiamo.

Forse “alleggerirci” del peso emotivo che diamo a tante piccole insoddisfazioni, catalogandole appunto come aspetti secondari della nostra vita, ci ridarà il gusto di godere pienamente, invece, delle cose quotidiane e belle che ci accadono, di cui a volte non ci accorgiamo per la loro “normalità”. E magari troveremo la voglia di fare un’esperienza nuova, proprio quella cui pensavamo da tempo senza prendere troppo sul serio il nostro desiderio: fare sport, imparare una lingua, fare un corso di disegno o di canto, imparare uno strumento, rendersi disponibili per un’attività di volontariato…

In questo tempo libero forse ritroveremo la capacità di aprirci a  orizzonti più vasti e di chiederci il perchè di questa “pozione magica” che è la bellezza della natura estiva, che ci viene donata quotidianamente, malgardo tutte le nostre giustificate preoccupazioni. Ma c’è sempre l’azzurro oltre le nuvole.

 

 

 

                                                                                                         

 

 

 

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