È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
FERMATO UN ALTRO SCAFISTA IERI A POZZALLO
17 Lug 2015 08:27
Si chiama Ben Jalel Walid, nato in Tunisia il 22 Febbraio dell’88 ed è lo scafista fermato ieri, Giovedì, 16 Luglio a Pozzallo dalla Polizia.
È accusato, in concorso con altri soggetti presenti in Libia, di aver compiuto atti diretti a procurare l’ingresso clandestino di cittadini extracomunitari nel territorio Italiano, numero che supera i cinque, commesso da più di tre persone, esponendo uomini, donne e bambini a pericoli, sottoponendoli, inoltre, a trattamenti inumani e degradanti.
Alle 11.55 di mercoledì 15 Luglio, la nave “O. Corsi CP 906”, della Guardia Costiera, ha ricevuto l’ordine dal Comando Generale della Capitaneria di Porto di Roma di trasbordare alcune centinaia di migranti che viaggiavano su un’imbarcazione clandestina, già soccorsi da altre unità.
Contattate le unità di soccorso precedentemente intervenute, sono stati trasbordati ben 369 dei 681 migranti tratti in salvo.
Subito dopo, la nave O. Corsi si è diretta verso il Porto di Pozzallo, mentre le unità di intervento, nave Chimera della Marina Militare Italiana con 220 migranti a bordo si è avviata verso Augusta e la nave Borbon Agos con 92 persone verso Trapani.
Anche per questo caso di soccorso i migranti sono stati ospitati sin da subito presso il C.P.S.A. di Pozzallo, in attesa del trasferimento.
Alle ore 11.00 di ieri la nave Corsi è approdata a Pozzallo; 269 clandestini sono stati ospitati all’interno del C.P.S.A. di Pozzallo, mentre gli altri 100 sono stati trasferiti in altre strutture ricettive della penisola.
Nessun ritardo con le operazioni di sbarco, a cui hanno partecipato anche 30 Agenti della Polizia di Stato, le Forze dell’Ordine, la Protezione civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Immediata assistenza, dunque, ai migranti, con la massima attenzione verso i soggetti bisognosi di cure mediche.
Ha lavorato senza sosta anche la Polizia Scientifica per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi: in tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati.
A concludere le indagini sui migranti sbarcati gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa, con la partecipazione della Guardia Costiera, di un’aliquota di Carabinieri e della Guardia di Finanza.
L’attenzione è stata subito riposta su un cittadino tunisino che tentava di confondersi tra le centinaia di migranti eritrei sulla nave.
Dopo otto ore di interrogatorio, considerato che i testimoni lo avevano già segnalato come colui che aveva condotto l’imbarcazione, il tunisino ha confessato.
Il suo compenso è misero rispetto al milione e mezzo di euro guadagnato dagli organizzatori libici, difatti ha percepito soltanto 2.000 dollari.
I testimoni hanno fornito ogni dettaglio del viaggio affrontato e considerato che hanno pagato circa 2.000 dollari ciascuno, agli organizzatori sono andati 1.500.000 di dollari.
Il tunisino per la prima volta sbarcato in Italia è stato condotto in carcere ed al termine dell’espiazione della pena sarà coattivamente condotto nel suo paese con provvedimento di espulsione del Questore di Ragusa.
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’attività della Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno ristretto lo scafista, il quale, dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica, è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea.
Sono 79 gli scafisti fermati nel 2015, in Provincia di Ragusa e lo scorso anno ben 200. Sono in corso, inoltre, numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
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