“Fateci tornare a casa nostra”: padre e figlia ritornati da Milano “prigionieri” da oltre un mese in B&B ad Ibla

Rosario ed Erica, padre e figlia, si stanno trovando a vivere, a causa delle misure di contenimento del Covid-19, una situazione ai limiti dell’incredibile. A causa della improrogabile necessità da parte di Erica di doversi sottoporsi ad un ciclo di radioterapia, a marzo,  si è recata a Milano accompagnata dal padre Rosario. Al termine, ritornati nella loro città d’origine Ragusa, hanno affittato un B&b ad Ibla per il necessario periodo di quarantena provenendo appunto dalla Lombardia e per tutelare da eventuale contagi i rispettivi conviventi.

Ovviamente hanno espletato tutti gli obblighi di legge autodenunciandosi sul sito della Regione Sicilia. Trascorso un primo lasso di tempo molto ampio e dopo essere stati informati che subito dopo Pasqua  sarebbero potuti tornare nella loro abitazione, hanno ricevuto un sms dall’Asp di Ragusa con il quale sono stati informati che  invece si sarebbero dovuti sottoporre al tampone. Padre e figlia, dopo essersi recati in ospedale per effettuarlo,  stanno ancora attendendo dal 10 aprile di conoscere l’esito e sapere come comportarsi. Ad oggi dopo oltre  un mese i due, che continuano ad alloggiare nel b&b non sanno cosa fare e soprattutto se siano risultati positivi o negativi all’esame.

All’incredibile situazione di disagio causata da una forzata e prolungata permanenza in una struttura ricettiva, si aggiunge anche il grave danno economico che stanno subendo per via dei costi che si trovano a sostenere per il b&b. Inutile evidenziare quanto sia importante per Erica tornare a casa propria, nel proprio ambiente familiare  dal proprio  compagno. Il padre, dal balcone della struttura in cui sono ospitati ha lanciato un video appello affinchè gli organi competenti si occupino della loro incresciosa questione. E’ infatti ormai esasperato da una situazione incresciosa che di fatto ha reso prigionieri due cittadini rispettosi delle regole.

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