FAREAMBIENTE: “RIPRENDERE L’ITER PER RIVALUTARE LA VALLATA S. DOMENICA”

Le due cave più prossime alla città di Ragusa e che presentavano abbondanza di calcare erano Cava Gonfalone e Cava Santa Domenica. Nel ‘700 si aprirono nei versanti di questi due valloni enormi antri, che poi venivano riutilizzati come ricovero di animali o per attività collaterali all’estrazione della pietra (produzione della calce). La cava diventava quindi “luogo della vita e del lavoro di tutti i giorni”.

Il sito di origine delle due cave va dal luogo dove attualmente sorge la stazione ferroviaria fino alla confluenza con la Santa Domenica. La Cava Santa Domenica, o Cava grande, era collegata alla città da numerose strade e  veniva coltivata in maniera intensiva grazie all’acqua abbondante che vi scorreva. Dentro la cava troviamo enormi grottoni sostenuti da pilastri in pietra; lungo l’attuale fognolo, invece, troviamo un’edicola sacra. Proseguendo c’è una latomia divisa in due da una “saia” sopraelevata, lunga circa 15 metri poggiata su un muretto, che raccoglie le acque provenienti da una fessura sulla parete. 

A proposito di ciò il Coordinatore dell’Associazione “FareAmbiente”, Salvatore Mandarà, che ricorda la valenza di quest’area: “La Vallata rappresenta un patrimonio naturalistico da recuperare e preservare per le future generazioni. In tal senso mi preme mettere in risalto l’operato dell’ex Vice-sindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, che aveva avviato una progettualità per salvare e tutelare l’area ed evitare, così, che la vallata si trasformi in una discarica a cielo aperto”.

“Necessario-prosegue Mandarà-proseguire con il lavoro di riqualificazione avviato proprio da Cosentini. In quest’area si potrebbero, così, avviare dei percorsi che permettano a tutti la piena fruibilità della cittadinanza”. 

“Oggi-conclude Mandarà- si è fermato tutto. L’iter avviato da Cosentini, che ha visto anche FareAmbiente partecipe, deve proseguire. Invito, infatti, il Commissario Margherita Rizza a dare continuità a questa progettualità. E’ opportuno riconvocare quel tavolo di lavoro per la salvaguardia ambientale della Vallata”. 

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