FARE SCELTE CHIARE: TRIVELLAZIONI E CEMENTO O PARCO DEGLI IBLEI

Per noi erano chiari fin dall’inizio i due diversi modelli che si contrappongono tra chi vuole togliere futuro a questo territorio puntando sulle trivellazioni di ogni tipo, sulle mega centrali eoliche, sul cemento e chi vuole creare sviluppo ed occupazione sostenibile e duratura puntando anche sulla valorizzazione del territorio attraverso il Parco Nazionale degli Iblei. I fatti, ancora una volta, ci danno ragione. Non si contano più le autorizzazioni che stanno proliferando in Provincia di Ragusa, per terra e per mare, a vantaggio delle multinazionali del petrolio, del gas e dell’eolico e non sappiamo se arriverà anche il nucleare. Sembra tutto concentrato a Ragusa e di tutto questo i rappresentanti della Camera di Commercio e i Sindaci “difensori “ dell’autonomia contro le “scelte dall’alto” non solo non ne sono indignati ma ne sono i primi sostenitori ! Il 2 dicembre 2009 il Comune di Ragusa, a seguito delle autorizzazioni date dalla Regione Siciliana, del parere della Soprintendenza che speriamo riveda qualche incauta autorizzazione (v. altra autorizzazione per attività industriale sulla S.P. 10 a fianco al demanio Forestale) dà la concessione all’ENI per poter trivellare in c.da Cammarana a due passi dal castello di Donnafugata e dal torrente Petraro, in un posto magnifico paesaggisticamente, naturalisticamente e livello agricolo con diverse masserie tipiche.  La Provincia Regionale di Ragusa settore Geologia in data 31.7.2009 con prot. 043035 aveva ampiamente motivato il parere contrario sulla compatibilità ambientale di quelle trivellazioni e le connesse “problematiche di inquinamento”. Venti giorni dopo la concessione rilasciata dal Comune di Ragusa a dicembre 2009, Italia dei Valori attraverso il  capogruppo Consiliare Salvatore Martorana presenta una interrogazione in merito.  A distanza di 4 mesi rispetto ai 30 gg. previsti il Sindaco di Ragusa non ha ancora fornito risposta a quella interrogazione. Dopo pochi giorni dall’inizio dei lavori quel bellissimo posto è uno scempio con alberi di carrubo espiantati e sembra piantati nelle vicinanze, con muri a secco abbattuti.  Guardare ruspe, camion ed escavazioni e questa enorme piattaforma già creata fa impallidire anche le tante mucche che sembrano guardare sconsolate !!! In Brianza gli amministratori di centro destra, non di centro sinistra, sottolineo di centro destra hanno detto chiaro e tondo NO a qualsiasi carotaggio esplorativo, a qualsiasi pozzo petrolifero, a qualsiasi tentativo speculativo e ai soldi delle multinazionali. Quegli Amministratori hanno scelto per il loro futuro la qualità della vita, la difesa del territorio, la promozione dei prodotti locali “IGP” e il loro Parco che nato nel 1983 ha portato ricchezza ed occupazione. Conseguenza? Il Ministero per lo Sviluppo Economico è stato costretto ad annullare l’iter di concessione avviato. Questa è la posta in palio altro che territorio che non vale un Parco stabilito da tavoli prescelti unilateralmente composti con Rappresentanti degli Industriali delle attività estrattive (in tutti questi tavoli mancano incredibilmente le professionalità specifiche come i laureati in Scienza Naturali ma di questo avremo modo di parlarne in seguito). Tutto legittimo ognuno porta avanti istanze e interessi legittimi ma di parte, corporativi rispetto a un Parco che preserva gli interessi generali e non si venga nemmeno a dire che si è rappresentanti delle Imprese perché risulta che tante Aziende favorevoli al parco non sono state mai ascoltate, anzi, sono state accuratamente tenute fuori a vantaggio degli Industriali delle “attività estrattive”. 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it