FACEBOOK E LA REALTA’ VIRTUALE

Spesso i genitori mostrano grande preoccupazione per l’uso che, i figli adolescenti, possono fare dei social network, in particolare di Facebook. Sono preoccupazioni motivate? Fanno bene a sorvegliare le attività dei loro ragazzi o è preferibile riuscire a stabilire con loro un rapporto di dialogo e fiducia reciproca? Oggi Facebook è diventato un’alternativa plausibile a ciò che rappresenta il mondo reale. In verità questo spazio virtuale somiglia piuttosto al cortile della ricreazione, i ragazzi vi replicano le stesse cose che, accadono: scambi di idee, pettegolezzi, battute di spirito, vanterie, giochi di potere, alleanze ed esclusioni. Inoltre, Facebook, ha il vantaggio di far esprimere ai ragazzi idee e pensieri che non avrebbero il coraggio di manifestare di persona. I ragazzi attraverso i social network espongono la propria intimità senza neanche rifletterci, non hanno la consapevolezza che un gran numero di persone hanno accesso ai loro dati, da qui la necessità di una messa in guardia tempestiva. I ragazzi tendono a credere troppo a ciò che vedono e leggono, in maniera acritica, tanto che lo sguardo e il giudizio degli altri diventa fondamentale per l’adolescente. La rete virtuale isola i ragazzi dal loro ambiente immediato, gli scambi comunicativi sono regolati da un contesto estremamente omologato, un mondo nel quale, per non essere esclusi, si devono seguire codici precisi. In poche parole per avere qualche speranza di essere accettati, si deve taggare con “mi piace”, tutto ciò che fanno gli altri. Spesso accade che, chi intrattiene relazioni nel mondo virtuale, trascuri ciò che avviene intorno a lui e questo diventa altamente pericoloso per un ragazzo adolescente; per poi non parlare dei cosiddetti “brutti incontri” su internet. Il modello di comunicazione faccia a faccia è molto più ricco di scambi verbali, rispetto a tutte le interazioni a distanza. Dal punto di vista sociale e psicologico, l’interazione diretta permette di capire meglio cosa prova o cosa pensa realmente l’interlocutore, quindi di comprendere meglio la sua personalità e le sue aspettative. Se, tale tipo di comunicazione, è mediata da strumenti digitali, non vuol dire che non è reale, ma è molto più difficile stabilire relazioni autentiche. I social network facilitano la perdita di certe inibizioni della vita sociale favorendo la sincerità in rete o il condividere interessi importanti, ai quali ci si può sentire particolarmente vicini. Uno studio recente (Steinfeld, 2008), sul quale personalmente non sono molto d’accordo, sostiene che visitare la pagina virtuale di amici e conoscenti su Facebook, permette al ragazzo adolescente di aumentare la propria autostima. Sempre secondo questo studio, sembra che gli scambi virtuali abbiano una funzione terapeutica: permettono a persone con difficoltà relazionali di interagire con gli altri attraverso la rete, migliorando la loro competenza sociale e la fiducia in sé stessi. Penso che, visto gli sviluppi negativi, dell’effetto che i social network, hanno su ragazzi e ragazze adolescenti, i genitori non avrebbero torto a drammatizzare la situazione, tenendo sotto controllo e sorvegliando i propri figli, affinché  non trascorrino troppo tempo su Facebook.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it