Ex albergo “La Pineta” di Chiaramonte, oggi in vendita. Ascesa e declino di una struttura che ha fatto storia

Immerso nel cuore di una pineta sempreverde, all’ombra dei cipressi di foscoliana memoria, sorge un edificio, in territorio di Chiaramonte, che è quel che rimane di uno degli alberghi pionieri dell’intero territorio ibleo e uno dei più prestigiosi degli anni ’70 e ’80. E’ l’ex albergo “La pineta”, e chiunque sia passato una sola volta da quella zona, lo riconosce per la maestà decadente che lo caratterizza. Una storia lunga più di quarant’anni e che ancora non è finita, iniziata con una famiglia di imprenditori chiaramontani che in poco tempo sono riusciti a far decollare una struttura che è diventata quasi il simbolo di un’epoca di spensieratezza: i gloriosi anni 80. Un edificio che tutt’oggi perde pezzi di sè stesso ma che è sopravvissuto, nonostante tutto, a un paio di incendi e alle intemperie.

LA STORIA: ASCESA E DECLINO DI UN ALBERGO

Tutto ebbe inizio nel 1968. Una famiglia acquistò un terreno in un’area boschiva nel cuore del monte Arcibessi, in prossimità della chiesetta di Maria Santissima delle Grazie. La struttura è di 4500 metri quadrati. Il 31 dicembre del 1970 l’albergo, pizzeria, ristorante, bar e discoteca “La Pineta”, apre le porte al pubblico per la prima volta. Fra gli anni ’70 e ’80, l’albergo diventa il punto di riferimento per i giovani di tutta la provincia ma non solo: la discoteca “Popi-Popi” situata all’interno della hall dell’albergo, crea un notevole flusso turistico. Tutti i giovani del sud-est vogliono andare al Popi Popi, la prima discoteca più grande della provincia. Sono questi, infatti, gli anni del suo splendore: chiunque arrivi in provincia di Ragusa fa tappa fra i monti. Innumerevoli, infatti, sono i personaggi celebri che hanno alloggiato presso la struttura: solo per citarne alcuni, Domenico Modugno, i Dick-Dick, Paolo Rossi, Fred Bongusto, Ornella Vanoni, Guido Renzi, Lara Saint-Paul, Placido Domingo, Pippo Baudo, Franco Zeffirelli. Il regista Mario Bianchi, girò alcune scene del suo film del 1978 “la banda Vallanzasca” in provincia e non tutti sanno che alcune scene hanno avuto come location le stanze dell’albergo.

L’albergo rimase aperto fino al 1994, anno in cui la famiglia decise di chiuderlo e di venderlo. E qui iniziano le dolenti note. Bisogna però attendere sette lunghi anni prima che la famiglia trovi un acquirente. E la proposta arriva proprio dal Comune di Chiaramonte Gulfi, con l’allora sindaco Sebastiano Gurrieri. Nei progetti dell’ex sindaco, infatti, l’albergo doveva trasformarsi in una succursale della scuola alberghiera di Modica.

EX ALBERGO LA PINETA: I PROGETTI

I due anni di didattica sarebbero stati condotti all’interno dell’ex sala convegni sita all’interno dell’abitato di Chiaramonte Gulfi (dove tutt’ora avvengono le lezioni), mentre i tre anni di pratica sarebbero stati effettuati proprio nella struttura dell’ex albergo, il quale costò all’ex sindaco Gurrieri 900 mila euro, finanziamento concesso con un mutuo dalla Cassa depositi e prestiti che il comune deve tutt’ora pagare fino al 2024 con rate annuali di 60 mila euro. Nel 2002 viene eletto sindaco Giuseppe Nicastro e nel 2005, il comune di Chiaramonte Gulfi effettua un accordo con la Provincia Regionale di Ragusa, il quale cede all’ente di Viale del Fante la struttura in affitto per 20 anni ma da quel momento in poi sarebbe stato onere della Provincia la ristrutturazione del complesso per poi allocarvi l’istituto alberghiero. Due anni dopo, era stato sottoscritto anche il contratto di affitto. Da allora, però, gli eventi sono precipitati: il restauro non è mai stato effettuato e la Provincia ha deciso di fare un passo indietro in merito all’accordo che era stato stipulato il 31 gennaio 2007. Il 30 ottobre del 2009 arriva la notizia da parte del comune di Chiaramonte Gulfi: il consiglio comunale ha dichiarato l’ex hotel “La Pineta” bene soggetto ad alienazione. Il valore dell’immobile stimato dall’ufficio tecnico erariale di Ragusa è stato di 1 milione 350 mila euro. Ed era questa la base d’asta, ovviamente andata deserta. Poi, il nulla. Negli anni molti sono stati tanti i tentativi di dare di nuovo “vita” a questo edificio. Durante l’ammnistrazione di Vito Fornaro, era stato effettuato anche un workshop a cui avevano partecipato molti architetti che avevano lasciato, nero su bianco, le loro idee per valorizzare l’immobile. Oggi, l’albergo è stato di nuovo messo in vendita dall’amministrazione Cutello a causa delle difficilissime condizioni economiche in cui l’ente si trova. Ma chi mai potrebbe acquistare una simile struttura? Certamente, non un ente pubblico. Un privato? Tutto è possibile, ma al momento questa è solo una remota possibilità. L’ex albergo sembra essere destinato a disfarsi, abbandonato a sè stesso. Perchè per quanti tentativi si siano fatti negli anni, niente ha funzionato fino a questo momento.

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