EUROPA SE CI SEI… BATTI UN COLPO!

Se l’argomento non fosse estremamente serio mi verrebbe da cominciare questo pezzo come la più classica delle barzellette: c’era una volta un Italiano, un Francese e un Tedesco ….

La verità è che “tutto è relativo”! Frase comune e forse anche banale, ma che si rivela assolutamente vera in alcuni frangenti, nel caso specifico quando si osserva la “statura” dei leader nazionali. Quando il siparietto contemplava la compresenza del precedente capo del governo italiano insieme al cancelliere tedesco e al presidente francese, la scarsa autorevolezza del nostro faceva apparire i due leader stranieri delle figure di spessore che si permettevano pure di sorridere …
A condizioni mutate, dopo il cambio della guardia, l’autorevolezza di Monti (supportata dal grande senso di responsabilità del Parlamento che in poco tempo ha votato una manovra molto dura, con sacrifici pesanti, ma comunque accettati dai cittadini) ridimensiona di gran lunga lo spessore degli altri due convitati: Sarkozy che si sottrae all’incontro del 20 gennaio fissato a Roma, e la Merkel che da potenziale “leader europea” si rifugia nel comodo e rassicurante ruolo di “leader nazionale” preferendo non farsi carico di spiegare ai Tedeschi che l’Euro finora ha costituito e  costituirà nel futuro un valore principalmente per la Germania e poi anche per tutta l’Europa, anche a costo di qualche sacrificio in termini di consensi….
Che pena! E non bisogna andare a scomodare giganti come Schumann e Adenauer che l’Europa pensarono e vollero assieme a De Gasperi per percepire la modesta statura politica degli attuali leader europei, ma è sufficiente raffrontarli a recenti predecessori di grande qualità come Koll e Mitterand.

Aveva ragione De Gaspari :”Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”!

La gestione dell’Europa presenta già delle difficoltà oggettive:
-gli organismi politici (per giunta imbrigliati da regole poco snelle) rappresentano 27 paesi di cui solo 17 hanno adottato l’Euro quindi la guida politica è profondamente scollegata dalla gestione economico-finanziaria se è vero che alcuni Paesi (ad esempio la Gran Bretagna) hanno interessi totalmente divergenti dagli altri Paesi per quanto riguarda la gestione monetaria;
-a fronte di questo innegabile problema l’unica struttura di sintesi dei paesi di area Euro, la BCE, non ha grandi poteri reali di intervento sulla politica monetaria;
-la soluzione starebbe nella creazione di organismi di decisione politica collegiale per i Paesi Euro, o l’assunzione di decisioni comunque condivise per la gestione dell’emergenza, o conferire maggiore potere di intervento alla BCE, ma di fatto non si sta facendo nulla di tutto questo, e l’indecisione è il brodo di coltura della speculazione internazionale e fa il gioco di chi come gli Stati Uniti non hanno interesse a che l’Euro si consolidi come moneta di scambio internazionale perché ridimensiona oggettivamente la ridondante influenza del Dollaro.

Il presidente della BCE Mario Draghi martedì, credo in funzione di stimolo, ha lanciato l’allarme sul peggioramento della situazione complessiva dell’Europa, ma mi sembra che l’appello sia caduto abbastanza nel vuoto…

La sensazione è che mentre noi Italiani giunti sull’orlo del precipizio abbiamo avvertito il pericolo e, per quello che era di nostra esclusiva competenza, ce la stiamo mettendo tutta per superare il problema; gli altri due principali Paesi Euro cincischiano alla ricerca di soluzioni che li favoriscano (o almeno non li danneggino) nel breve periodo mentre molti osservatori già cominciano ad effettuare analisi di scenario sul ritorno alle monete nazionali, ipotesi che ci vedrebbe tutti arretrare di almeno 10 anni.

Spero che il mio giudizio sui due leader europei sia ingeneroso, ne beneficeremmo tutti, ma ho la sensazione che quando da noi era incombente il tramonto questi due leader proiettavano ombre da giganti, ora che da noi il sole si sta alzando la loro vera dimensione sta venendo fuori e (come si vede anche fisicamente dalla foto) non eccelle certo in statura.

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