Esami di Stato: No comment

Che dire degli Esami di Stato? No comment. Il silenzio degli innocenti. Ma all’analfabetismo di ritorno chi ci pensa?

Proporrei per il MIUR un corso accelerato di pura grammatica italiana, per evitare analfabetismi di ritorno.

  Seconda prova d’esame all’Alberghiero: singolare di “batteri” “battere”. Errore di battitura o non conoscenza della costruzione dei plurali e singolari?
 L’Accademia della Crusca inorridisce e detta la regola:

“Il singolare di batteri: un battère o un batterio?

La risposta alle numerose domande circa il singolare di batteri è che la forma corretta è batterio e non battère, senza alcun dubbio. L’etimologia parla chiaro: l’italiano batterio proviene dal latino scientifico Bacterium (XIX secolo), che a sua volta deriva dal greco βακτήριον, ovvero ‘bastoncino’, visto che i batteri, microrganismi unicellulari, hanno la forma simile a un minuscolo bastoncello. Epp…ure alcuni degli amici che scrivono affermano di aver sentito il singolare battère durante i telegiornali, oppure dalla viva voce dei medici. Come mai? Si può pensare che vi sia l’influsso di altri termini medici e scientifici in -ere: sfintere, mesentere, uretere, per non dire del meno nobile clistere. Quindi, per analogia, come da sfinteri si ricava il singolare sfintere, da ureteri si ha uretere, da clisteri si ha clistere, da batteri si può ricostruire un inesistente battère. Va ricordato, peraltro, che una trafila analoga si è avuta per microbo, ricostruito a partire da microbi, plurale di microbio, con ritrazione dell’accento” (Claudio Govanardi, Accademia della Crusca)

“Traccie” , al posto di tracce ,introducono la prima prova d’Italiano. Che dire? Il Miur dà la colpa a qualcuno: errore di battitura. Stiamo assistendo all’agonia dell’Italiano !

A proposito del plurale di “traccia!

” Per ricordare in quali casi la i si mantiene e in quali si perde, basta fare attenzione a un particolare: se la c e la g sono precedute da una vocale (ciliegia, camicia, fiducia), allora la i si mantiene nel plurale; se invece la c e la g sono precedute da una consonante (pioggia, pancia), allora la i si elimina. La cosa migliore da fare è controllare i plurali difficili sul vocabolario. Oltre a indicarvi la forma giusta, esso avverte che, accanto ai plurali considerati corretti, anche forme come ciliege, valige, e provincie sono ormai usate e largamente accettate.» Accademia della Crusca

 
Ma all’analfabetismo di ritorno, chi ci pensa?

“Ė sempre più urgente la necessità di potenziare e rafforzare in tutti i gradi dell’istruzione, specialmente in quella dell’obbligo della primaria e secondaria di I grado, lo studio della grammatica italiana per evitare che gli alunni compiano vistosi errori di ortografia”

Lo studio della grammatica, aggiungiamo noi,si deve estendere ,nel potenziamento, alle secondarie di secondo grado, in quanto si devono evitare errori di ortografia, di morfologia ,di sintassi se si vogliono produrre testi comprensibili. La denuncia di 6000 docenti universitari dovrebbe allarmare non solo il Miur, ma la società complessivamente, se vogliamo una nuova generazione preparata al mondo del lavoro e della competizione.

“Bisogna insistere a tutti i costi sullo studio della grammatica, morfologia e sintassi facendo imparare bene le regole della lingua con l’ausilio della teoria da applicare alla pratica, ossia in una consistente batteria di esercizi grammaticali da fornire agli alunni.

 

Chi ha frequentato la scuola di un tempo sa quanto era importante lo studio delle strutture linguistiche dell’italiano e i maestri elementari avevano l’abitudine di far compilare diverse pagine di quaderno sulle regole grammaticali. Purtroppo è necessario ritornare a quel metodo pedissequo di insegnamento della lingua italiana se si ha la volontà di innalzare le conoscenze, le abilità e poi le competenze linguistiche degli studenti. In questo modo si eviterebbero molti errori di grafia e di lingua che non posso essere perdonati in nessuna maniera nemmeno come una semplice svista”.  Così scrive Marco Bocola su la Tecnica della scuola.

 

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it