ERICE: DOVE IL TEMPO SEMBRA ESSERSI FERMATO.

 

Come ricorderete siamo partiti dalla provincia di Ragusa per arrivare in quella di Trapani, abbiamo attraversato la Sicilia in lungo e in largo raccontando storie al di là del tempo, visitando luoghi meravigliosi e città millenarie.

 

Adesso ci recheremo ad Erice, a circa 15 km a nord  di Trapani per visitare un’altra perla della Sicilia.

 

Erice è un piccolo borgo che ha origini molto antiche, il nome deriva dal greco Eryx, il figlio di Afrodite che venne ucciso da Ercole, così come cita anche Virgilio nell’Eneide.

 

Lo storico greco Tucidide racconta che la città fu fondata dagli esuli troiani, che scappati dalla città di Troia vi si stabilirono, dando origine alla tribù degli Elimi.

 

Ancora  Virgilio nell’Eneide,  la ricorda perché Enea la visita due volte: la prima per la morte del padre Anchise e un anno dopo per i giochi in suo onore.

 

La città fu poi contesa tra Greci e Cartaginesi (i quali con un gruppo di ericini fondarono Drepanon, l’odierna Trapani) e cadde poi nelle mani romane nel 244 a.c.

 

Dopo la conquista araba nel’831, venne ribattezzata Gebel-Hamed, ma probabilmente sotto gli Arabi non fu nemmeno abitata, i Normanni invece la rivalutarono e dal 1167 ne aumentarono le strutture urbane e gli edifici anche di culto.

 

Dal 1963 è sede del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, istituito per iniziativa del professor Antonino Zichichi, che richiama gli studiosi più qualificati del mondo per la trattazione scientifica di problemi che interessano diversi settori: dalla medicina al diritto, dalla storia all’astronomia, dalla filologia alla chimica. Per questo le è dato attribuito l’appellativo “città della scienza”.

 

Erice è una città-monumento, con le sue mura ciclopiche del periodo elimo-fenicio-punico , i suoi castelli e le chiese: è un borgo dalla bellezza assoluta, una perla che si affaccia sul Mediterraneo dal monte San Giuliano.

 

Un luogo magico dove si rivive un’ atmosfera particolare, come se il tempo si fosse fermato e come se il passare dei secoli l’abbia solo sfiorato senza mutarne l’aspetto meraviglioso.

 

Una tappa imperdibile per chi decide di passare del tempo tra la provincia di Palermo e quella di Trapani, per rituffarsi ancora una volta nel passato che ci stupisce e che ci lascia sempre più volte con il naso all’insù e la bocca aperta…

 

 

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