ERA STATO CONDANNATO AI DOMICILIARI MA PASSEGGIAVA IN PIAZZA

Nella mattinata di ieri, personale del Commissariato di Vittoria ha dato esecuzione al decreto di revoca degli arresti domiciliari e ripristino della custodia cautelare in carcere emesso dalla Corte di Assise di Appello di Catania nei confronti di Favitta Luigi, vittoriese di anni 40.

Il medesimo, infatti, pur trovandosi in misura cautelare agli arresti domiciliari perché condannato in secondo grado, e quindi non ancora in via definitiva, per un omicidio avvenuto nel 1992, la sera del 6 ottobre scorso venne trovato da una pattuglia di Volante mentre si trovava in giro per la città. In quella circostanza, il Favitta  venne denunciato per evasione e segnalato alla Corte di Assise di Appello per la trasgressione di quanto previsto dagli arresti domiciliari.

Quest’ultima autorità giudiziaria, pertanto, preso atto della segnalazione, emetteva decreto di revoca degli arresti domiciliari e ripristino della custodia cautelare in carcere. Il FAVITTA è stato tradotto alla casa circondariale di Ragusa.

F.C., vittoriese di anni 29, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per uso di atto falso. Il medesimo, infatti, alcuni giorni addietro, veniva controllato, in via Forcone, mentre si trovava alla guida della sua autovettura e risultava che il contrassegno assicurativo era palesemente falso. Il documento veniva sequestrato mentre a F.C. venivano elevate anche una serie di sanzioni ai sensi del codice della strada.

P.I., vittoriese di anni 34, e A.B.H., cittadino tunisino di anni 28, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per falsità ideologica e, il solo P.I., anche per favoreggiamento della permanenza di straniero irregolare sul territorio dello Stato. P.I. aveva assunto il cittadino tunisino come badante facendogli ottenere il permesso di soggiorno, ma è stato appurato che lo straniero non aveva mai lavorato alle dipendenze del vittoriese e che, ottenuto il permesso di soggiorno, aveva fatto perdere le proprie tracce. Entrambi, pertanto, sono stati segnalati anche per falsità ideologica in quanto le dichiarazioni da loro effettuate sui documenti esibiti per la regolarizzazione sono risultate non rispondenti al vero.   (r.v.)

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