Emergenza incendi in provincia: lotta contro le fiamme. Eppure le nuove tecnologie potrebbero aiutare

Da qualche giorno, con l’arrivo delle alte temperature, la provincia di Ragusa sta affrontando una nuova emergenza incendi, per il momento per fortuna relativamente contenuta, anche se le condizioni meteo hanno favorito l’espandersi delle fiamme. Questa situazione preoccupante sta danneggiando gli ecosistemi naturali della provincia, mettendo a rischio flora e fauna. È possibile che alcuni di questi incendi siano di origine dolosa, il che renderebbe la situazione ancora più grave.

Gli incendi rappresentano una minaccia significativa per l’ambiente naturale, poiché la ricostruzione degli ecosistemi danneggiati richiede anni, se non decenni. Questi eventi distruttivi causano perdita di biodiversità, compromettono il ciclo dell’acqua e influiscono negativamente sulla qualità dell’aria. Inoltre, gli incendi possono danneggiare gravemente le aree agricole e mettere a rischio le abitazioni e la sicurezza delle persone.

È fondamentale riflettere sulle cause degli incendi e sull’importanza di adottare misure preventive efficaci. Eppure ci sono le nuove tecnologie che potrebbero aiutare soprattutto a controllare e a prevenire. In questa direzione va la proposta di legge presentata da Stefania Campo. Il disegno di legge, depositato all’Assemblea Regionale Siciliana, mira a utilizzare nuove tecnologie per ridurre i tempi di intervento e spegnimento delle fiamme.

Ad esempio si potrebbe procedere all’individuazione tempestiva degli incendi attraverso una rete di sensori posizionati nei boschi, in grado di rilevare precocemente i gas della combustione. Questo sistema consentirebbe di intervenire rapidamente per spegnere le fiamme prima che si diffondano incontrollabilmente. Questa soluzione è stata già adottata con successo in Canada e Spagna e attualmente si trova in fase sperimentale in Sardegna.

Attualmente, i sistemi di rilevamento degli incendi si basano principalmente su telecamere ottiche che rilevano il fumo degli incendi sopra la copertura degli alberi. Tuttavia, questi sistemi possono essere ostacolati dalla presenza delle chiome o dalle condizioni atmosferiche avverse, e possono richiedere diverse ore prima di generare un allarme.

L’installazione di una rete di sensori wireless a lungo raggio sarebbe in grado di individuare gli incendi in modo molto precoce, rilevando la presenza di gas emessi nella fase iniziale della combustione. Questo consentirebbe di attivare l’allarme tempestivamente e di permettere un intervento immediato da parte dei Vigili del Fuoco o del Corpo Forestale, evitando che gli incendi si propaghino.

Si potrebbe partire con l’installazione di questa rete di rilevazione ultraprecoce degli incendi boschivi su una superficie minima di 400 ettari. Le aree selezionate sarebbero quelle più esposte agli incendi e rappresenterebbero un primo passo importante verso l’utilizzo diffuso di questa tecnologia per contrastare i danni causati dagli incendi boschivi in Sicilia.

La rete di sensori potrebbe essere utilizzato per monitorare la salute dei boschi, individuando fumarole, controllando l’umidità del suolo, il flusso di linfa e la crescita degli alberi. foto di repertorio

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