Elezioni: intervista al “ragusano-milanese” Gianni Bocchieri: “Se non si farà sintesi, il voto del 10 giugno equivarrà a delle primarie cittadine”

Il suo nome è circolato nelle scorse settimane con molta insistenza. Il diretto interessato, sebbene sia stato più volte contattato dalla nostra redazione, non ha mai smentito ma nemmeno confermato, volendo con eleganza scegliere di evitare i chiacchiericci. Gianni Bocchieri, direttore dell’Assessorato Lavoro e Formazione della Regione Lombardia, e più di recente consulente a titolo gratuito dell’Assessorato omonimo della Regione Sicilia (grazie ai suoi consigli sta partendo una nuova era per la formazione siciliana), era stato sulla bocca dei politici come possibile candidato a sindaco tratto dalla società civile. Una figura prestigiosa che ha anche tra l’altro vari contatti, come si ricorderà per lo scorso novembre quando è riuscito a convincere Panorama, il magazine, a scegliere Ragusa come una delle tappe del tour Panorama d’Italia. E alla luce degli ormai numerosi candidati a sindaco della città di Ragusa, abbiamo chiesto, trovando massima disponibilità, un’intervista.

– Dott. Bocchieri nelle scorse settimane, anche se non c’erano state conferme ufficiali, era circolato il suo nome come possibile candidato a sindaco, da uomo della società civile. Questa ipotesi è ancora valida o, anche alla luce delle recenti notizie, vedi Cassì, è venuta meno? 

“Confermo di aver ricevuto diverse sollecitazioni, che mi hanno lusingato molto per almeno tre ragioni. La prima è che siano pervenute da ragusani autorevoli che stimo molto. La seconda è che sono state proposte trasversali, che hanno incluso anche parti politiche da cui non avrei mai pensato di poter ricevere simile considerazione. La terza è che non vivo stabilmente a Ragusa da 32 anni e non sono sicuramente una persona così conosciuta da poter affrontare una competizione elettorale così sentita in città come quella per il Comune. Soprattutto per quest’ultima ragione, l’ipotesi è rimasta solo una lusinga, di cui ringrazio comunque tutti coloro che hanno pensato a me come persona capace di poter assumere una responsabilità così importante, pur non avendo mai avuto incarichi politici”.

– Proprio in questi giorni il Centrodestra sembra in fibrillazione, pare che punterebbe proprio su Cassì, dando dunque una connotazione politica ad una candidatura che era partita da indipendente e da società civile, ma in quella stessa area ci sono le candidature della Migliore e di Tumino. Non pensa che queste evidenti spaccature possano favorire fronti opposti come il Pd e i 5 stelle? 

“Non mi sembrerebbe negativa la disponibilità del Centrodestra di puntare sulla candidatura civica di Cassì. Il problema principale mi sembra piuttosto un altro: se la candidatura di Cassì può essere definita civica ed indipendente, quelle di Migliore e Tumino come dovrebbero essere definite? Del resto, mi pare che nemmeno il Centrosinistra o il Movimento Cinquestelle siano estranei a contorsioni e fibrillazioni: siamo certi che abbiano candidature unitarie? Insomma, a me sembra che ci sia una grande confusione sotto il cielo ragusano e solo Mao Tse – Tung riteneva che con tanta confusione la situazione potesse essere ottimale. Al contrario, penso che si corra il rischio di ripetere l’esperienza delle scorse elezioni comunali, mentre Ragusa avrebbe bisogno di altro”.

– La campagna elettorale è già partita e ogni giorno spuntano vari possibili candidati a sindaco: Tringali, Iannucci, Massari, Iacono, Calabrese, Cassì, Migliore, Tumino e forse ci sarà anche qualcuno dell’estrema sinistra. Che ne pensa? Sono tutti mossi dall’amore per questa città?

“Anche a volerlo fare, non sono nessuno per poter misurare la densità dell’amore per la città dei possibili candidati a sindaco. Posso però testimoniare che ho avuto incontri e colloqui con la maggior parte di loro e li ho trovati tutti mossi da grande motivazione personale e dalla convinzione di poter fare molto per Ragusa. Purtroppo temo che questi ingredienti non bastino di fronte ad una competizione così partecipata. Sarebbe piuttosto auspicabile ricomporre alcune candidature intorno a programmi di governo cittadino, in modo da offrire agli elettori almeno la possibilità di scegliere tra diverse proposte per lo sviluppo della città. Altrimenti, si corre il rischio che almeno il primo turno delle elezioni si trasformi in una sorta di “primarie” trasversali tra destra, sinistra e grillini per individuare due candidati tra cui scegliere, sempreché qualcuno non stia anche sbagliando i conti e non stia così favorendo qualcuno altro che potrebbe vincere al primo turno.

Dall’analisi approfondita dei rispettivi programmi elettorali e dalle prossime dichiarazioni, potremo capire quali siano i veri tratti distintivi delle diverse candidature e solo così potremo forse comprendere come mai ci siano tanti candidati.

Proprio in questi giorni, ho dovuto contrastare le opinioni “nordiste” di chi sostiene che il successo grillino sia dovuto principalmente alla promessa del reddito di cittadinanza e che la politica al Sud si stia configurando come un nuovo ufficio di collocamento. Secondo me, la mancanza di una robusta classe dirigente non è un problema solo del Sud e spero che proprio a Ragusa ne emerga una capace di non perdere le opportunità di rilancio del territorio, senza attardarsi a discutere e dividersi su singole proposte”.

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