È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
EDUCARE PER CONVIVERE IN ARMONIA
10 Mar 2016 08:48
È importante fare un’attenta riflessione quando come genitori decidiamo di prendere in casa un cucciolo e chiederci quanto siamo disposti ad impegnarci per tenerlo, se abbiamo voglia di sottrarre del tempo alle nostre attività per dedicarlo al cucciolo, se siamo disposti a portarlo con noi in vacanza, o a tollerare che la casa non sarà perfettamente in ordine, perché un cucciolo in casa non occupa solo uno spazio fisico, come un mobile, ma ci chiede conto, vuole fare delle cose con noi e fa anche delle monellerie, come i bambini. Insomma la nostra casa diventa anche la “sua” casa. Fatta questa necessaria riflessione e se abbiamo accettato che prendere un cucciolo, oltre ad essere una cosa meravigliosa, vuol dire anche fare qualche sacrificio, per il bene nostro ma anche e soprattutto del cucciolo, possiamo decidere di prenderne uno. Dobbiamo prima di tutto però, come genitori, accogliere due punti: 1. il nostro consenso non assolve alla nostra responsabilità e specialmente 2. il nostro impegno ad occuparcene. I figli possono darci una mano, ma la responsabilità è di noi genitori. Non basta infatti diventare “proprietari” di un cucciolo, ma bisogna anche che ce ne occupiamo. A questo punto abbiamo il cucciolo in casa e dobbiamo fare alcune cose.
Dobbiamo portarlo dal medico veterinario per registrarlo all’anagrafe canina e per controllare che tutto vada bene per fare i vaccini. Ma dobbiamo anche educarlo, farlo giocare ed imparare la sua “lingua” per capirlo e per comunicare correttamente con lui. Tutto questo è indispensabile se vogliamo che l’esperienza di convivere con un cane sia una cosa bellissima, in caso contrario potrebbe diventare un “incubo”!
I bisognini. La prima cosa che dobbiamo insegnare al cucciolo è dove fare pipì e cacca. Il cucciolo di solito ha tutta la casa a disposizione e siccome fino a quattro mesi di età non è capace di trattenerla a lungo, la fa dove gli capita: sui tappeti, in salotto, in cucina e via dicendo. Certo è normale che gli scappi di farla in casa ma noi dobbiamo insegnargli che si fa fuori. Naturalmente non dobbiamo usare punizioni come “batterlo” col giornale o strofinargli il muso sulla pipì o rimproveralo a parole “monello cosa hai fatto?” Non solo non ci capisce, ma comincia ad avere paura di noi. Se poi gli insegniamo a farla sul giornale o sulla traversina in casa, sarà più difficile fargli capire che si fa solo fuori. Cosa dobbiamo fare quindi? Dobbiamo portarlo fuori da subito, anche se non ha fatto le vaccinazioni! Dobbiamo uscirlo spesso, circa ogni due ore: dopo ogni pasto, ogni sonnellino, ogni volta che ha giocato. Quando siamo fuori col cucciolo aspettiamo che si metta ad annusare per trovare qualche traccia odorosa interessante e che faccia pipì e cacca; dopo che ha fatto tutto gli diamo un piccolo premio in cibo e gli facciamo tante coccole. Se invece capita che la fa in casa davanti a noi, senza dirgli nulla lo solleviamo con due mani (anche se la sta facendo) e lo portiamo fuori, aspettiamo che finisca e poi lo premiamo con coccole e qualche bocconcino. Una cosa importantissima che dobbiamo ricordarci di fare, quando portiamo il cucciolo fuori a sporcare, è quella di raccogliere la cacca con l’apposita paletta e sacchetto, raccoglierla e gettarla nel cassonetto. Oltre ad essere una norma di legge è specialmente una norma di buona educazione civica, come quella di non buttare la carta per terra!
La sua cameretta. Un’altra cosa che dobbiamo fare è quella di insegnargli qual è il suo posto per riposare e per dormire. Appena arrivato a casa bisogna lasciare al cucciolo una stanza sola a disposizione con un bel materassino caldo e confortevole e dargli il tempo di ambientarsi, rispettando i suoi tempi. In questo modo lo abitueremo ad avere uno spazio a lui dedicato, sicuro e protetto, dove potrà stare per riposare e dove non dovrà essere disturbato. In questo spazio sistemiamo la sua brandina/materassino che quindi non dovrà essere messa in un punto di passaggio o movimentato della casa. A questa età il cucciolo dormirebbe con la madre e i fratelli, quindi i primi giorni lo terremo in camera con noi, vicino al letto, e non sul letto! Se si lamenta gli mettiamo la nostra mano vicino, in questo modo si tranquillizza e si riaddormenta. Così facendo non piangerà e non si sveglierà durante la notte sporcando per casa.
La necessaria solitudine. Successivamente dobbiamo assegnargli un posto dove possa imparare gradualmente a restare solo senza combinare guai. Questo posto nuovo non deve essere una prigione, ma una stanza da gioco. I giochi speciali si usano solo in questa condizione, come ad esempio le bacchettine di pelle di bufalo, che sono un ottimo passatempo per il cucciolo. Queste sono alcune delle indicazioni principali che bisogna adottare quando si decide di prendere un cucciolo, ma bisogna sapere tante altre cose.
Per concludere possiamo dire che iniziare un percorso educativo da cucciolo è più facile, un cane adulto avrà già acquisito delle cattive abitudini e sarà difficile attuare dei cambiamenti. Un cane equilibrato, educato e ben socializzato ci potrà seguire ovunque. Sarà piacevole e rilassante avere un cane che non da’ noia, e potremo goderci la sua compagnia in tutte le situazioni. Inoltre un cane educato sarà felice perché farà cose interessanti con i proprietari, perché non si annoierà e perché non sarà rimproverato in continuazione, o punito, emarginato o isolato perché non riusciamo a gestirlo.
Quindi il momento migliore per educare un cane è quando è cucciolo, da quando entra in casa! Dopo potrebbe essere troppo tardi e certamente più faticoso. In definitiva, non basta desiderare un cane, volerlo, o volergli bene, ma bisogna anche imparare a conoscerlo, a rispettarlo e ad educarlo.
Gaspare Petrantoni
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