ECONOMIA E IMPRESE A RAGUSA

 

“Esprimo grande preoccupazione per il sempre maggiore numero di imprese costrette a chiudere i battenti nella nostra città”. E’ il segretario cittadino del Partito democratico, Giuseppe Calabrese, a fare emergere un malessere che rischia di condizionare l’economia futura della città e dell’intera provincia. “La causa di tutto ciò – prosegue Calabrese – va di certo a rintracciarsi nella crisi economica nazionale. Ma è anche vero che il livello locale non riesce, come è accaduto in passato, ad incidere positivamente sulle problematiche presenti. Tutte le associazioni di categoria gridano aiuto e nonostante dimostrino di possedere idee da spendere, spesso si scontrano con una realtà pubblica che guarda loro con una certa indifferenza. L’intera economia iblea, basata sulla piccola impresa, sulla trasformazione della materia prima o del semilavorato in prodotto finito attraverso il lavoro artigianale di qualità, rischia di essere seriamente danneggiata se non si interviene. Il comparto edile vive una profonda crisi a causa di un mercato drogato dall’edilizia convenzionata che ruota nelle mani di pochi noti. La grande industria è ridotta soltanto alla presenza di Colacem e Polimeri che, sempre di più, dimenticano la tutela delle maestranze locali a vantaggio di manodopera proveniente da ditte che nulla hanno a che vedere con la provincia di Ragusa, senza prospettive serie di rilancio. E’ questo che vogliamo lasciare ai nostri figli? E’ il modo più sicuro per dire loro di preparare le valigie e andare via a cercare fortuna altrove”.

“Ecco perché occorre una classe dirigente – continua Calabrese – in grado di pensare in grande per rilanciare la nostra economia, una classe dirigente che non faccia solo proclami. Le infrastrutture sono indispensabili ma occorre intercettare investimenti attraverso capitali da attrarre per rilanciare il sistema Ragusa. Ci sono imprenditori che hanno idee fantastiche ed è compito della politica trasformarle in economia. Oggi purtroppo non ci siamo riusciti. Noi, come gruppo del Pd, avevamo proposto al Comune, nel nostro piccolo, di adottare qualche emendamento che aiutasse le associazioni di categoria artigiane a potere contare su alcune risorse economiche da mettere a disposizione. Avevamo proposto somme per l’agricoltura, avevamo proposto somme per l’orientamento lavorativo dei giovani. In sintesi abbiamo provato a dire a questo sindaco di pensare alla produzione, al lavoro, allo sviluppo. La risposta, come accade da 6 anni a questa parte, è stata no. Dopo 20 anni di centrodestra alla Provincia, dopo quattordici anni (con la sola pausa triennale di Solarino) al Comune, dopo decenni di potere del centrodestra alla Regione, riteniamo sia arrivato il momento di cambiare e rinnovare”.

 

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