È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“ECCO PERCHE’ SAREMO COSTRETTI AD AUMENTARE IL PREZZO DEL PANE”
07 Nov 2014 09:41
“Sicuramente i panettieri, nelle prossime settimane, non potranno mantenere il costo del pane al prezzo attuale”. E’ quanto asserisce Salvatore Normanno, presidente di Assipan Sicilia aderente a Confcommercio. “I panificatori – dice Normanno spiegando le motivazioni di quella che si annuncia una drastica decisione – sono consapevoli che un possibile rincaro danneggerà pesantemente i consumatori ma, purtroppo, non sarà possibile contenere gli aumenti all’interno dei bilanci aziendali, in quanto gli stessi sono determinati dalla congiuntura internazionale. Gli aumenti della forza motrice (energia elettrica e gas) e della tassazione sono stati assorbiti, fino ad oggi, dalle aziende. Infatti, l’impennata dei prezzi all’ingrosso del grano duro registrata, nelle ultime settimane, dalla Borsa merci telematica italiana per i cereali delinea un reale sconvolgimento del mercato all’ingrosso. Attualmente, il prezzo all’ingresso della varietà migliore, il grano duro fino, si attesta sui 367 euro/t (0,37 kg) in crescita del 23 per cento rispetto all’avvio dell’attuale campagna commerciale e del 42% rispetto alle quotazioni dello scorso anno”. Normanno tiene a sottolineare che il rialzo riporta le quotazioni sui livelli che si sono registrati solamente nell’annata 2007-2008, quando i valori riuscirono a superare anche i 500 euro/t. “La fase di forte aumento dei prezzi – aggiunge il presidente dei panificatori siciliani – si riscontra in tutti i principali Paesi produttori. I rialzi risentono chiaramente della contrazione del raccolto mondiale. Infatti, l’International grains council, per l’annata agraria cerealicola già archiviata, certifica un raccolto di 34 milioni di tonnellate (4 milioni in meno rispetto all’annata 2013). Quindi i rialzi del prezzo sono determinati dai raccolti inferiori allo scorso anno in Canada e nell’Unione Europea. La flessione dei raccolti di grano duro ad elevato contenuto proteico, preoccupa molto i trasformatori italiani e i panificatori, nonché mette in fibrillazione l’Agrex, il mercato a termine della Borsa italiana. Agrex è un segmento del mercato dei derivati Idem (Italian derivatives market), il primo mercato finanziario italiano regolamentato, dedicato alle commodities agricole”. L’Assipan, inoltre, rileva che il chicco di frumento, oltre alla sacralità che ognuno di noi gli rende, è gravato, soprattutto, da speculazioni finanziarie che, al di fuori delle borse merci, non possono essere controllate da singole persone se non dai fondi di investimento che si dirigono verso il “valore atteso” generato dall’attività speculativa del mercato. “Quindi anche il grano – chiarisce ancora Normanno – è soggetto alle fluttuazioni del mercato, come l’oro e il petrolio. Il prezzo della benzina è determinato dal prezzo del petrolio. Il prezzo della farina e di conseguenza del pane è determinato dal prezzo del grano sui mercati mondiali delle borse. I prezzi del grano, affermano gli analisti finanziari, rimarranno alti e suscettibili di aumento, almeno fino al primo semestre del 2015, e ci si dovrà impegnare molto per reperire grano duro su mercato mondiale. Abbiamo voluto quindi illustrare ai consumatori Assipan Sicilia la formazione del prezzo della materia prima. Ciò perché non si attribuiscano colpe al proprio panettiere che non c’entra per niente, non può assolutamente interagire con il mercato, non ha alcuno strumento per modificare il prezzo del grano e di conseguenza della farina per la panificazione”.
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