ECCO IL PRESEPE DELLA PASCOLI DI RAGUSA

La classe quinta della sede centrale dell’istituto «Giovanni Pascoli» di Ragusa, insieme alle loro insegnanti hanno realizzato questo Natale un presepe diverso dal solito.
In una stanzetta del piano terra dell’Istituto scolastico a due passi dai giardini iblei,troviamo ricostruita a dimensione naturale una scena che tutti abbiamo talvolta immaginato ma che probabilmente abbiamo frettolosamente scacciato dalle nostre coscienze.
Avvolti in un’atmosfera ovattata, scorgiamo la punta di una barca avvolta dalle onde di un mare in tempesta.Un uomo in piedi raccoglie i lembi di una vela,azzurra come il cielo e mossa dal vento,cercando di riparare un donna e suo figlio neonato.La donna stringe il bambino e tendendo un braccio si aggrappa all’uomo e alla vela.
In un primo momento lo spettatore pensa: Ma questo non è un presepe!
Poi però ci sovviene che i personaggi sono proprio gli stessi: un uomo, una donna e un bambino appena nato, in un posto che non è la loro casa,che non offre nè comodità, nè adeguato riparo dal freddo e dalle intemperie.
All’inizio, dicono le insegnanti, abbiamo suggerito ai bambini di non chiamare, così come facevano , i personaggi «Maria» e «Giuseppe».  Poi però ci siamo rese conto che era giusto così, che l’animo semplice e sensibile dei bambini aveva colto il cuore del nostro messaggio: sulla barca in mezzo al mare,abbiamo voluto ambientare il presepe di quest’anno,con Giuseppe , Maria e un Gesù bambino che qualcuno preferisce appellare solo”clandestino”. 
Sulla porta d’entrata  una frase di madre Teresa di Calcutta: E’ Natale ogni volta che sorridi ad un fratello e gli tendi la mano….

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