Ecco come “restare al Sud” per diventare auto-imprenditori. L’iniziativa di Confcooperative

Dare qualche chances in più ai giovani. Ma anche ai meno giovani. Creando imprese di qualità. Facendo leva sul percorso della cooperazione. E’ quanto emerso ieri pomeriggio nei locali dell’assessorato allo Sviluppo economico del Comune di Ragusa, alla zona artigianale, in occasione dell’approfondimento della misura “Resto al Sud”. L’appuntamento organizzato da Confcooperative Ragusa con il consorzio “La Città solidale”, ente accreditato per la consulenza alla misura in questione, è stato molto partecipato.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Ragusa e ha visto la presenza degli esperti di Invitalia, Rosaria D’Arrigo, che ha illustrato nel dettaglio tutte le specifiche tecniche riguardanti la misura in questione, e della Banca Agricola Popolare di Ragusa, Emanuele Occhipinti dell’Ufficio crediti speciali, che invece si è occupato di chiarire quali le procedure da seguire nell’ambito del rapporto con l’istituto di credito che poi si dovrà occupare dell’erogazione del finanziamento.

Per quanto riguarda le istanze finora presentate in provincia di Ragusa sono state complessivamente 42, soltanto 20 approvate in quanto in possesso dei requisiti richiesti, per l’ammontare complessivo di oltre un milione di euro di finanziamenti erogati e la creazione di 64 nuovi posti di lavoro. E’ chiaro che questi numeri sono destinati ad essere ampliati, e di parecchio, considerando le ulteriori agevolazioni previste da “Resto al Sud” con l’arrivo del 2019.
“Se iniziano a nascere numerose start up – ha detto Gianni Gulino, presidente provinciale Confcooperative Ragusa – si viene a creare quell’humus adatto per far sì che i giovani possano seminare il territorio. Se c’è un progetto valido e sostenibile, queste aziende di qualità possono essere sostenute con la misura “Resto al Sud” per non parlare dello strumento della cooperazione che consente ai giovani di fare rete”. Aurelio Guccione, presidente del consorzio “La Città solidale”, ha invece spiegato che “con la Legge 119 del 2018 è stato possibile estendere l’età dei beneficiari sino a 46 anni ed estendere la misura agli Ordini professionali. Come consorzio ci siamo accreditati a Invitalia per la consulenza a questa misura. Le risposte finora sono state interessanti. E naturalmente auspichiamo che i numeri possano crescere ulteriormente”.

Occhipinti della Bapr ha poi sostenuto che “il ruolo di tutte le banche, in questo caso, è fondamentale, così come quello della Banca Agricola Popolare di Ragusa in quanto banca convenzionata. Perché – ha aggiunto – conclusa la fase in cui Invitalia concede l’agevolazione, occorre riferirsi agli istituti di credito per il cosiddetto finanziamento bancario che copre il 65% dell’importo riguardante il progetto ammesso. Il nostro consiglio è di avviare una fase di contatto in via preliminare con la banca, anche prima della concessione dell’agevolazione e successivamente un rapporto diretto con il proprio istituto di credito per l’erogazione del finanziamento. Si tratta di una misura seria, predisposta non per speculare ma per realizzare effettivamente iniziative imprenditoriali specifiche. Una misura che contribuisce ad alimentare in positivo il tessuto economico delle nostre città”.

Il consulente per le Politiche giovanili del Comune di Ragusa, Simone Digrandi, ha voluto lanciare un messaggio ai numerosi giovani presenti sottolineando che “esistono, anche dalle nostre parti, numerose storie di ragazzi che, con coraggio, si sono sobbarcati la scelta di scommettersi in prima persona creando delle imprese e portando avanti le stesse tra mille difficoltà. Il senso è chiaro – ha aggiunto – e cioè che non bisogna scoraggiarsi ma, utilizzando gli adeguati strumenti e le specifiche opportunità, si può arrivare a tagliare traguardi specifici”.
L’assessore comunale allo Sviluppo economico Giovanna Licitra ha illustrato la “visione strategica che l’amministrazione Cassì intende dare al settore, con tutta una serie di priorità a cui, in fase di approvazione del bilancio, sarà dato un seguito operativo. Ecco perché – ha proseguito – abbiamo messo a disposizione lo spazio dell’assessorato allo Sviluppo economico da cui possono nascere iniziative che puntino ad allargare il livello dell’occupazione soprattutto adesso che il problema riguarda una fascia più estesa, quella dei 40enni e dei 50enni. Ben venga, dunque , questa iniziativa per dare idee, per accompagnare chi vuole fare nascere una impresa con una specifica attività di assistenza e quindi attivare un lavoro, una possibilità di occupazione, che rientri nelle prospettive dei giovani e dei meno giovani”.

E’ stato dato quindi spazio ad Orazio Emmolo che ha parlato della nascita di un’Academy per formare giovani imprenditori e talenti, attraverso una ricerca costante e una costante ricollocazione su un mercato in continua evoluzione. E, ancora, a Carmelo Mezzasalma e a Elisa Gulino che, ciascuno nel contesto della propria realtà, hanno raccontato le esperienze rispettivamente del Gruppo Consulting, una delle prime cooperative tra professionisti nata a Ragusa, e di Rinart, coop nata nell’ambito del progetto “Costruiamo saperi” in cui giovani architetti e migranti operano assieme per la lavorazione del legno. Numerosi gli interrogativi posti alla dottoressa D’Arrigo che, con attenzione e cura dei dettagli, è entrata nello specifico di vari casi chiarendo quali le peculiarità di Resto al Sud oltre ad illustrare con dovizia di particolari tutte le novità entrate in vigore a partire dal 2019.

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