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Ecco che fine farà il Consorzio di Bonifica di Ragusa. E i lavoratori
29 Giu 2023 18:31
La giunta regionale della Sicilia ha recentemente approvato il disegno di legge di riforma dei Consorzi di bonifica e dell’intero sistema dell’irrigazione in Sicilia. Questa legge si basa sul principio dell’integrazione degli obiettivi della tutela dell’equilibrio idrogeologico del territorio, dell’uso integrale e razionale della risorsa idrica e della garanzia di un servizio essenziale per l’agricoltura. La legge prevede una riduzione da 13 a 4 enti e una revisione del sistema tariffario e di finanziamento.
Il presidente della Regione Renato Schifani ha descritto la riforma come un risultato storico per la Sicilia, un provvedimento atteso da tempo che rappresenta una svolta importante nella gestione delle risorse idriche per l’irrigazione. Questo è fondamentale per l’agricoltura, un settore di eccellenza della Sicilia, anche in considerazione dei cambiamenti climatici che causano repentini stravolgimenti atmosferici passando in breve tempo dalla siccità alle alluvioni.
La legge interviene nelle competenze di tutti gli attori coinvolti, definendole con chiarezza e allineando la Sicilia al quadro normativo europeo e nazionale in materia. In questo modo sono state superate le criticità che si sono manifestate nell’ultimo trentennio, a partire dalla normativa del 1995 e dei tentativi di riforma avviati, ma mai giunti a completa attuazione.
La riforma è stata voluta fortemente dal vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, soddisfatto per il testo di legge predisposto dopo mesi di confronto e dialogo con produttori, agricoltori, associazioni di categoria, sindacati. La nuova legge è una vera rivoluzione per l’agricoltura siciliana. Infatti, dota la regione di un sistema di irrigazione e bonifica organizzato sui principi della coerenza dei bacini idrografici e dell’uso razionale della risorsa idrica e del coinvolgimento dei produttori.
L’urgenza e l’inderogabilità della riforma è data dalle sfide poste dal cambiamento climatico, con i correlati rischi di calamità e di siccità, oltre che dall’esplicito impegno sottoscritto dalla Regione con lo Stato alla riorganizzazione del comparto. Il testo di legge prevede che in luogo degli attuali tredici enti si passerà a un assetto basato su quattro organismi corrispondenti a bacini idrografici omogenei. I quattro nuovi Consorzi avranno la forma di enti economici di diritto pubblico associativi, restituendo la gestione agli agricoltori. Saranno infatti i consorziati a eleggere, per ogni Consorzio e con mandato quadriennale, tre componenti su quattro del consiglio d’amministrazione, inclusi i presidenti ed i vicepresidenti, mentre la Regione designerà un solo componente (con mandato a titolo gra.
In conclusione, la riforma dei Consorzi di bonifica e dell’intero sistema dell’irrigazione in Sicilia rappresenta un passo importante verso una gestione più razionale e sostenibile delle risorse idriche per l’agricoltura, un settore di grande importanza per la Sicilia. La riforma è stata voluta fortemente dalla Regione e ha coinvolto tutti gli attori interessati, tra cui produttori, agricoltori, associazioni di categoria e sindacati, e si basa sul principio dell’integrazione degli obiettivi di tutela dell’equilibrio idrogeologico del territorio e dell’uso razionale della risorsa idrica.
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