E’ STATO DISCUSSO MERCOLEDI 16 GENNAIO AL TAR DI CATANIA IL RICORSO PRESENTATO DALLA GEOAMBIENTE CONTRO IL COMUNE DI POZZALLO

Il dado è tratto. Oggi presso il Tribunale Amministrativo Regionale di Catania è stato esaminato nel merito il ricorso presentato dalla Geoambiente di Belpasso, ditta che gestisce  il servizio di raccolta rifiuti e igiene ambientale, avverso il provvedimento di rescissione del contratto per colpa, adottato lo scorso settembre dalla Giunta comunale presieduta da Luigi Ammatuna.

In attesa di conoscere il dispositivo della sentenza, a Palazzo “La Pira”, ma anche nei sodalizi cittadini, circola da alcune ore la celebre frase-tormentone di Nino Manfredi, conduttore assieme a Paolo Panelli e Delia Scala della fortunata trasmissione televisiva “Canzonissima 1959, “Fusse che fusse la vorta bbona!” Proprio perché la situazione che è venuta a determinarsi nella città della Torre, dal punto di vista ambientale, igienico-sanitario, contrattuale e lavorativo è divenuta insostenibile. Asociale e inqualificabile, inoltre, il trattamento riservato ai netturbini. Trattati con metodi medievali. Creditori di sette mensilità e della tredicesima, continuano ad essere umiliati con acconti elargiti a titolo di “beneficenza”. Altro che contratto di lavoro e tutela sindacale.

Se la sentenza del Tar, come tutti sperano, sarà favorevole al Comune, nel giro di pochi giorni alla Geoambiente dovrebbe subentrare, con buona pace di tutti, la Dusty di Giarre che già da qualche mese si è aggiudicata la gara d’appalto.

“Sono certo – dice il sindaco Luigi Ammatuna – che il Tar di Catania, respingendo il ricorso della Geoambiente, saprà riconoscere la bontà della deliberazione adottata dalla Giunta comunale per sanare un disservizio divenuto irreversibile, che ha prodotto guasti ambientali e di immagine  intollerabili per una città a grande vocazione turistica”.

 

 

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