Walter Morale, Direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ASP di Ragusa, è stato eletto Presidente della Sezione Interregionale Campano-Siciliana della Società Italiana di Nefrologia (S.I.N.) per il prossimo triennio. L’elezione è avvenuta al termine di una consultazione elettorale online che ha coinvolto tutti i nefrologi delle due regioni, confermando la fiducia della comunità scientifica […]
È SCOMPARSO PINO RAUTI, STORICO ESPONENTE DEL NEOFASCISMO ITALIANO.
06 Nov 2012 15:00
Scenari d’altri tempi, che si sperava giacessero nel fondo più fondo della memoria ed invece eccoci di nuovo, popolo destinato ad una serie ininterrotta di corsi e ricorsi, ad assistere a scene grottesche di saluto romano, che se non fossero tragicamente vere potrebbero fare pensare ad una messa in scena per un set cinematografico.
É il funerale di Pino Rauti, un nome che è rimbalzato più volte nelle cronache della storia politica degli anni bui della Repubblica. Coinvolto nelle stragi del terrorismo di destra (attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969, strage di Piazza Fontana, strage di Piazza della Loggia), è stato assolto il 16 novembre 2010 “per non aver commesso il fatto” con una sentenza che accoglie la tesi secondo la quale, pur riconoscendosi una sua responsabilità morale, la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto”.
Doveva essere il funerale di un uomo che ha vissuto con le sue scelte e le sue contraddizioni il suo tempo e invece si è trasformato in una vergognosa bagarre all’apparire improvvido di Fini, reo della `svolta´ che nel ’95 trasformò il Movimento Sociale in Alleanza Nazionale, accolto al grido di traditore della patria, traditore come Badoglio.
Scenari tristi, malinconici, con Isabella Rauti costretta ad uscire dalla Chiesa per sedare gli animi di una massa vociante che certo non ha portato rispetto né al momento né al luogo.
Parliamo di un esponente dell’MSI, che non è stato certo un costruttore di pace; quanto sarebbe stata invece incisiva, di grande segnale, una presa di posizione indignata del prete officiante, simile al grido di dolore che si leva dagli altari delle Chiese di frontiera, quelle che fanno i funerali alle vittime di mafia, alle morti bianche o ai suicidi di Stato (come altrimenti chiamare chi si toglie la vita perché piegato dalla vergogna di non potere onorare i debiti o perché esodato, o precario licenziato?).
Leggiamo dalle cronache di chi era sul sagrato che mentre nella Chiesa si celebravano i funerali, all’esterno c’erano giovani e anziani che aspettavano il feretro per il `Presente´. “«Camerata Pino Rauti», ha urlato davanti alla bara appena uscita dalla basilica il fedelissimo Bruno di Luia, e la folla di rimando : «Presente», per ben sei volte.. Poi canti e slogan come «Contro il sistema la gioventù si scaglia o Boia chi molla ».
Come nelle fiere di paese, all’esterno un banchetto per «nostalgici», dove si vendevano i gadget del Ventennio: bandiere, portachiavi e spille che rappresentavano fasci littori, il volto di Mussolini e croci celtiche.
Non è mancata infine la nota di colore che riporta il tutto alla farsa politica contemporanea. Merito dell’ineffabile Daniela Santanché la quale non si è fatta scappare l’occasione di stare sulla scena se, come leggiamo, ha scritto «Fini, che vergogna presentarsi al funerale di una sua vittima».
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