«E’ IN ATTO UNA VERA E PROPRIA “GUERRA DEI POVERI”»

Un clima per niente disteso quello che si è respirato durante la riunione di oggi presso la sede ragusana del sindacato ISA. A farla da padrone, la questione graduatorie: «Gli operatori socio-sanitari vengono usati da anni come pacchetto elettorale, l’ultima graduatoria sta per scadere e non si è ancora completato il suo scorrimento. Non si capisce, a tale proposito, come si sia proceduto: se con l’art.49 o secondo altri parametri a noi sconosciuti. Abbiamo segnalato diverse volte la questione all’ASP di Ragusa, avendo l’intenzione di verificare la coerenza di questo sistema e soprattutto la sua correttezza, dato che lo scorrimento della graduatoria non è avvenuto come dovrebbe, ovvero secondo l’ordine numerico.

Si tratta di una vera e propria “guerra tra i poveri”: nessun grosso sindacato come CGIL, CISL e UIL ha mai preso posizione a riguardo, lasciando gli operatori socio-sanitari al proprio destino». Queste le parole di Carmelo Cassia, Segretario Generale Confederale dell’ISA, che ha denunciato una situazione insostenibile per decine di aspiranti lavoratori rimasti con l’amaro in bocca. «Priorità dell’ISA è, in questo momento, dare voce ai liberi cittadini disoccupati che hanno il sindacato come cassa di risonanza per far valere i propri diritti, anche con chi fa finta di non sentire. Vorremmo anche che gli organi preposti alla vigilanza prendessero atto di quanto da noi detto e denunciato, perché ci sembra strano che nessuno prenda posizione».

A denunciare la situazione anche il Coordinatore Regionale del settore degli operatori socio-sanitari, che spiega come la provincia di Ragusa sia una vera e propria “macchia nera”, a livello nazionale, nella gestione di queste graduatorie: «La graduatoria in questione nasce dall’ASP di Ragusa, ma nasce “fuori-legge”, avendo qualche vizio di forma. Non si è, però, mai intervenuti a riguardo. Oggi la gente si lamenta perché la graduatoria non è mai stata utilizzata secondo la sua logica, ovvero lo scorrimento numerico. Addirittura alcuni aspiranti, presenti in graduatoria, sono stati chiamati più volte, togliendo spazio a chi ne aveva diritto.

Non capisco come mai la magistratura e i sindacati più grandi non si siano mai mossi in questo senso, nonostante fossero a conoscenza della situazione. A Ragusa ci si ostina a raccogliere ciò che di sbagliato si è seminato, senza assumersi la responsabilità degli errori commessi nel passato e perpetrati nel presente. Si stanno illudendo le persone dando loro qualifiche di operatori socio-sanitari che in futuro non avranno più valore, poiché in Sicilia vi sono soltanto concorsi a titoli. Dunque queste persone stanno investendo tempo e denaro per un lavoro che non avranno, dato che, per trovare un’occupazione in questo settore, saranno costretti a lasciare l’isola».

Un’amara vicenda, questa, che spinge a riflettere sulla gestione del mercato del lavoro nella provincia di Ragusa. Soprattutto in questo tempo di crisi, sarebbe auspicabile una tempestiva soluzione della situazione, per dare almeno una speranza di occupazione a chi si è messo in gioco in questo meccanismo dai contorni poco chiari.

 

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