E’ IL MOMENTO DI DIRE BASTA, NON SI POSSONO ACCORPARE CHIRURGIA E MEDICINA

“Continua imperterrito il tentativo sistematico di smantellamento del Busacca di Scicli da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Dopo la sospensione per il mese di agosto del servizio di cardiologia, che fa seguito al funzionamento ad orari ridotti del laboratorio analisi ed a quello a ranghi ridotti della radiologia, adesso si prova ad accorpare i servizi di chirurgia e medicina del nosocomio sciclitano.

L’iniziativa parte dal coordinatore sanitario ospedaliero 2 che, in una nota inviata ai primari, stabilisce che a partire dal 10 e per tutto il mese di agosto dovranno essere accorpati i reparti di medicina e chirurgia del Busacca. Stamane, comunque, era prevista una riunione organizzativa ma è stato tutto rinviato a domani su iniziativa del Direttore Generale. Appare chiaro che non c’è identità di vedute nei vertici dell’Asp,  pare addirittura che vi siano contrasti fra loro e nel frattempo le conseguenze di questo caos rischiano di pagarle i cittadini.  I motivi del tentato accorpamento sono legati all’impossibilità di garantire la turnazione del personale sanitario in entrambi i reparti causata dalla cronica carenza dello stesso.

Siamo stati facili profeti nel predire che il continuo trasferimento di infermieri dall’ospedale di Scicli ad altri presidi sanitari, a lungo andare avrebbe portato gravi carenze nei servizi sanitari offerti dal Busacca. Ancora una volta, operando scelte fuori da ogni logica, invece di potenziare i servizi nel pieno della stagione estiva, si comprimono. Nutro forti dubbi, tra l’altro, sull’efficacia dell’accorpamento dei servizi di medicina con quelli di chirurgia, sia dal punto di vista della tutela dei diritti dei cittadini che da quello della salvaguardia degli operatori sanitari. Ripeto ancora una volta: è il momento di dire basta a questo tentativo di far morire per consunzione l’ospedale di Scicli. Si abbia il coraggio delle proprie scelte e se si vuole chiudere il Busacca lo si faccia celermente, assumendosi le responsabilità consequenziali.

Non è certamente amputandone giornalmente i servizi il modo migliore per raggiungere l’obiettivo prefissato. Non lo è per i cittadini che, da un giorno all’altro, non sanno di quali servizi possono fruire al Busacca. Non lo è nemmeno per gli operatori costretti, in una situazione di incertezza, a fare salti mortali per assicurare i livelli essenziali di assistenza agli utenti. Invito, pertanto, il Direttore Generale dell’Asp a ristabilire l’ordine fra i suoi collaboratori e a revocare il provvedimento del  coordinatore sanitario ospedaliero 2 lasciando invariata la situazione attuale”.

 

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