E’ bufera sui dipendenti regionali e sul bonus per smaltire le pratiche. La ministra Dadone annuncia ispezione

La notizia è di quelle destinate a durare per giorni. Il cosiddetto “bonus pratiche” da 10 euro che, secondo quanto riportato da Repubblica Palermo vorrebbe essere l’incentivo affinchà si sblocchi la situazione del CIG in Sicilia, è risultato indigesto a molti. Moltissimi. E’ bipartisan, la condanna: arriva ad esempio dal Movimento Cinque Stelle all’Ars: “Chiedere un bonus aggiuntivo di 10 euro per ogni pratica di cassa integrazione analizzata è vergognoso, sembra quasi una speculazione, se pensiamo a quei siciliani che in questo difficilissimo momento storico non sanno come fare la spesa. I dipendenti della Regione hanno già lo stipendio e per le ore in più è già previsto lo straordinario, stanno lavorando in smart working e l’esame delle pratiche rientra nel loro lavoro. Vogliamo ancora sperare che l’assessore regionale del Lavoro, Scavone, faccia scelte responsabili, come aumentare finalmente la dotazione di personale al dipartimento, anziché dare qualche mancetta per accontentare questa richiesta dei sindacati”.

Ma anche Nino Minardo, deputato della Lega, non le manda  dire: “C’è un limite alla decenza e alla vergogna e la richiesta di 10 euro di ‘premio’ per ogni pratica che serve ad attivare la Cassa integrazione, fatta dalle rappresentanze sindacali dei dipendenti della Regione, questo limite lo ha superato. Siamo in una Terra, la Sicilia, che non deve e non può morire per mano del potere della burocrazia e per i capricci di chi cerca altri soldi per fare il proprio dovere, lautamente pagato. Al Governatore, Nello Musumeci, chiediamo uno scatto d’orgoglio, di reagire a questa ignominia e di difendere la dignità e i sacrosanti diritti di migliaia di lavoratori siciliani, che aspettano ormai da due mesi i soldi della Cassa integrazione per campare, per dare da mangiare ai propri figli. E che, anche per colpa dei ritardi degli uffici regionali, non li vedono”.

Il sempre “sopra le righe” sindaco di Messina, Cateno De Luca, vuole andare ad occupare l’Assessorato regionale del Lavoro direttamente a Palermo, se entro una settimana le pratiche di acassa integrazione saranno ancora ferme. E sappiamo che di atti di questo tipo sarebbe capacissimo, visto che ce lo ricordiamo perfettamente quando nella sala stampa dell’Ars si mise in mutande. E chi può dimenticarlo?

Anche il PD all’Ars parla di “notizia insopportabile da leggere”. E come dargli torto? Michele Catanzaro, infatti, dichiara: “È davvero insopportabile leggere la notizia di dipendenti regionali che, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo e con la spaventosa crisi sociale che imperversa, avrebbero il coraggio di chiedere un bonus di 10 euro in più, per il caricamento di ogni pratica di cassa integrazione in deroga”.

“Una situazione gravissima – aggiunge il parlamentare Pd – accompagnata da un imbarazzante rimbalzo di accuse fra burocrazia e sigle sindacali, con il governo regionale sempre più incapace di venire a capo della vicenda. Considero moralmente censurabile, sotto tutti i punti di vista – aggiunge – chiedere il pagamento di bonus supplementari solo per fare il proprio dovere, mentre centinaia di migliaia di siciliani onesti, proprio a causa di questi scandalosi ritardi, vivono nella disperazione e non sanno più come garantire un pezzo di pane ai propri figli. ‘Vergogna’ è l’unica parola che mi viene in mente!”.

 

I sindacati, però, rimandano al mittente le polemiche. La CGIL non esita a parlare di “fango” sui lavoratori e sul sindacato: “E’ paradossale oltre che scorretto e diffamatorio il tentativo di mettere in cattiva luce i sindacati e i dipendenti del dipartimento Lavoro addebitando loro richieste economiche in cambio delle pratiche di cassa integrazione. La Cgil non ha partecipato ad alcun mercimonio. Così come gli altri sindacati confederali, in tutti i tavoli chiede solo il rispetto delle previsioni contrattuali”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. Sull’argomento la Cgil chiede all’assessore regionale al Lavoro di “fare subito chiarezza e di prendere provvedimenti”. Si cerca di gettare fango per sottrarsi alle proprie responsabilita’”, afferma Mannino. “Si dica piuttosto – sottolinea – perchè il sistema informatico ha cominciato a funzionare, e male, circa un mese dopo l’accordo sulla Cig (dal 25 marzo solo il 20 aprile), si dia conto del fatto che i dipendenti del Dipartimento hanno esitato 1.500 pratiche il primo  maggio senza chiedere nulla in cambio e che stanno tenendo, in smart working, ritmi insostenibili”.

Intanto, però, la ministra della Funzione pubblica Fabiola Dadone,  si apprende sempre dalle pagine di Repubblica, annuncia una ispezione in Sicilia “Ho attivato l’Ispettorato del dipartimento Funzione Pubblica”, dichiara.

E noi, ci aspettiamo che si faccia chiarezza su questa vicenda perchè al momento la parola più utilizzata da tutti per descrivere questa situazione è solo una: vergogna.

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