DUE PESI E DUE MISURE È IL CRITERIO DELLA BBC.

 

Leggo  e trasecolo: “Dovendo scegliere tra una conduttrice con il velo e una donna con catenina e crocefisso, per bocca di un dirigente, la BBC si premurò di precisare  che sceglierebbe quella    con il velo, perché nelle rispettive percezioni la croce  offende chi non ha la croce; il velo non offende chi non ha il velo.” (sic !)

E ancora “Nel 2008 la BBC decise che si poteva essere irriverenti e far battute su Ebrei, Cristiani, Vaticano, ma non sui Musulmani perché più suscettibili e con una diversa cultura dell’autoironia

“Sempre la BBC ha deciso che gli anni non sono più scanditi con i termini prima della nascita di Cristo e dopo la nascita di Cristo. Ora si procede più laicamente secondo la Befor Common Era e   Common Era.  Inascoltate le proteste della Chiesa Anglicana.”

L’ Unione  Europea nella sua Costituzione non ha voluto una chiara affermazione sulle radici cristiane della sua cultura e ora si trova ad annaspare alla ricerca di una laicità che oscilla tra il diritto a una libertà di espressione che non si ferma neanche dinanzi alle ritorsioni del terrorismo islamico (vedi Francia e caso Charlie Ebdo) e i due pesi e due misure inventate dalla cautelosa BBC .

A questo punto  è chiaro che si ha il diritto di insultare i Cristiani, dileggiare la loro Fede, cancellare ogni possibilità di esprimerla e cancellarne le tracce anche nella Storia, tanto i Cristiani non faranno mai ricorso al terrorismo  per difendere la loro Fede.

I Musulmani, invece, che giungono in Europa,  fuggendo da Paesi in cui è messa in gioco la loro sopravvivenza , e, giustamente, vanno accolti e aiutati, non devono essere turbati, provocati per ciò che attiene la loro cultura, la loro Fede, perché anche l’Islam più lontano dalle frange terroristiche è suscettibile e potrebbe essere a disagio difronte alle manifestazioni della Fede cristiana.

Già nelle scuole non si deve parlare di Natale, di Gesù Bambino, non si può più celebrare il Precetto Pasquale (che non turbava nessuno perché a recarsi in chiesa erano solo gli alunni e gli insegnanti che lo facevano per libera scelta).

Tra non molto dovremo accettare i costumi, la cultura, le tradizioni musulmane, altrimenti gli immigrati di fede islamica potrebbero essere turbati.

 “La croce offende chi non ha la croce.”  Perché? Se io porto al collo una catenina con il crocifisso o con una croce  chi offendo? Se vedo una persona che porta la collo una catenina con la stella di Davide mi sento offesa? No. E’ un segno che portano alcuni Ebrei. Che fastidio mi può dare? Ci sono anche dei Musulmani che portano  la catenina con una mezzaluna e allora?

A  questo punto dovremmo vietare tutti i distintivi che potrebbero presumibilmente “offendere “ qualcuno.

Ricordo un signore che portava orgogliosamente  all’occhiello il distintivo del Movimento Sociale Italiano in un’epoca in cui il suddetto partito non faceva parte dell’arco costituzionale. Bisognava impedirglielo perché poteva “offendere” qualcuno?

Che dire di quelli che portavano orgogliosamente all’occhiello la falce e il martello, infischiandosene giustamente di avversari intolleranti.

Addirittura al cimitero di Vittoria c’è una tomba con tanto di falce e martello scolpita in bassorilievo.

Ci sono voluti secoli per acquisire il diritto di professare la propria Fede, le proprie idee politiche e di esprimerle , vogliamo perderlo adesso?

Infine, sempre per fare un ragionamento tipo BBC, chi ha detto che “ il velo non offende chi non ha il velo”  ?   Io, come donna mi sento offesa, quando incontro una donna musulmana con il velo, le maniche lunghe, il vestito sino ai piedi, accanto al marito in Jeans e maglietta.

Quella donna non ha scelto di vestirsi così (anche con 40° gradi all’ombra!) ma le è stato imposto da un marito che, per coerenza contro i costumi occidentali, dovrebbe portare una lunga tunica e la kefia.

Ma io devo essere tollerante e mi devo arrendere difronte ad una cultura che non è la mia…

Laura Barone

 

 

 

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