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Due o tre cose sulla rissa a Scoglitti
01 Giu 2021 10:00
La notizia della violenta rissa che si è verificata a Scoglitti sabato sera ha impressionato moltissime persone. Poi, è diventata di dominio nazionale, visto che anche una giornalista e personaggio televisivo come Selvaggia Lucarelli ha commentato ciò che è accaduto, portando un fatto di cronaca locale a conoscenza praticamente di tutta Italia. Questo, il copy al suo post: “Scoglitti, Ragusa. Ovvero quando un mucchio di trogloditi picchia un ragazzo solo per terra e l’unica che si mette sopra di lui per fermare gli altri-rischiando di farsi molto male- è una donna”.
In effetti, guardando il video, è possibile notare che una ragazza, ad un certo punto della rissa, si mette in mezzo tentando di dare soccorso ad uno dei ragazzi rimasto a terra che, nel frattempo, viene preso a calci ripetutamente da altri. Poi, anche lei viene spintonata. A questo punto, il video finisce.
Sono tante le versioni che girano su quella rissa: quello che noi siamo riusciti a ricostruire è che due ragazzi, pare di origine tunisina, in preda ai fumi dell’alcol, avevano poco prima lanciato delle bottiglie infastidendo i passanti e alcuni bambini. Da qui, la spedizione punitiva.
Lungi da noi voler giustificare gli schiamazzi creati da qualcuno che ha bevuto troppo e che magari ha creato anche dei problemi di ordine pubblico. Ma non possiamo neanche giustificare una tale violenza, perché dalle immagini che si vedono, a noi è sembrata una spedizione punitiva in piena regola, qualcosa che fa anche una certa impressione.
I due ragazzi, infatti, sono stati poi letteralmente massacrati da un numeroso gruppo di persone intervenute. Persone molto giovani, a giudicare dalle immagini.
La riflessione che vogliamo fare è questa: è lecito farsi giustizia da soli? Noi crediamo che anche ammesso che costoro avessero creato dei problemi di ordine pubblico, nessuno è autorizzato a farsi giustizia in modo sommario. Ci sono le forze dell’ordine, per questo genere di problematica. Se la reazione di ognuno di noi ad ogni offesa all’ordine pubblico fosse questa, ci ritroveremmo praticamente a vivere nel far west. A questo punto, ci aspettiamo già la prossima obiezione: dove sono le forze dell’ordine? Una domanda certamente lecita, e qui si può anche aprire un dibattito. Che a Scoglitti, come probabilmente in altre zone della provincia manchino controlli più serrati, è un fatto talmente palese che è inutile tenare di negarlo. Certamente le forze dell’ordine faranno quel che possono ma, evidentemente, non basta. Mancano uomini, manca un generale pattugliamento del territorio soprattutto durante il week end.
Ed è assurdo dover pensare che ci sia bisogno di una volante per ogni angolo di strada, ma evidentemente è così, visti i risultati.
Non possiamo neanche commentare, poi, quello che viene scritto sui social: “hanno fatto bene”, “io avrei fatto lo stesso”, solo per citare i commenti più educati.
No, non hanno fatto bene. Nessuno può reagire in quel modo perché ci troviamo in uno Stato di diritto, non in una dittatura dove vige la legge del taglione.
Non vogliamo di certo fare la morale a nessuno, ma poi non veniteci a dire che i giornalisti e i giornali in generale offendono l’immagine di Scoglitti e dei vittoriesi. I giornalisti, raccontano dei fatti che accadono e non ci interessa minimamente offendere l’immagine di nessuna città. La cronaca, è una conquista di una società libera e se quando leggiamo di risse, fatti di sangue, spaccio di droga o altro, la cosa ci offende come società, non possiamo prendercela con chi li racconta, ma chiederci piuttosto chi siamo e perché nelle nostre città si è raggiunto un tale livello di degrado.
A Scoglitti, come tutti sanno, non è la prima volta che accadono delle risse: eppure, ogni volta, ci si meraviglia quasi con stupore fanciullesco. Ma sono i nostri figli, quelli.
Sono persone che probabilmente qualcuno riconoscerà come nel proprio vicino di casa, come nell’amico di compagnia, come il compagno di scuola. Prima, allora, di gridare allo scandalo contro i giornali che insudiciano il buon nome di una città solo perché esprimono il loro diritto alla cronaca, e prima di inneggiare alla violenza perché i due avevano dato noia rompendo delle bottiglie in centro, guardiamoci bene allo specchio perché quei ragazzi, in fondo, sono il riflesso di una parte della nostra società. Che ci piaccia, oppure no.
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