Due o tre cose sulla mozione di sfiducia contro Sebastiano Gurrieri, sindaco di Chiaramonte

Da un punto di vista strettamente procedurale, nulla da dire sulla legittimità della mozione di sfiducia presentata da otto consiglieri comunali di opposizione a Chiaramonte contro l’attuale sindaco Sebastiano Gurrieri. Da un punto di vista politico, qualche perplessità la lascia.
Si tratta di un atto che i consiglieri hanno deciso di presentare avendo i 2/3 di maggioranza, un numero raggiunto praticamente soltanto adesso.


I consiglieri di opposizione, in consiglio, qualche mese fa avevano perso un consigliere, Salvatore Occhipinti, passato praticamente nelle file di Gurrieri. Quindi, al momento, erano in 7, un numero insufficiente per poter convalidare una mozione di sfiducia. Da venerdì 10 dicembre, giorno in un cui è stata protocollata la mozione di sfiducia, i consiglieri di opposizione sono diventati 8, ovvero i 2/3 della maggioranza, grazie alla firma di un consigliere, Dario Giardina, che ufficialmente non ha mai dichiarato la propria indipendenza o passaggio all’opposizione fino a questo momento.
Certo, le mozioni anche se presentate devono anche essere poi votate in aula e ce ne passa. Considerando che il presidente del consiglio comunale, Alessia Puglisi, ha 30 giorni di tempo per poter convocare il consiglio, molte cose possono capitare in questo lungo arco di tempo.


Ma al di là delle procedure, qualche valutazione politica bisogna pur farla. Vero è che prima di oggi non c’erano numeri sufficienti per poterla presentare, ma è anche vero che i tempi in cui questa mozione può essere approvata e avere efficacia, sono davvero molto stretti: a gennaio, verosimilmente, sarà convocato il consiglio. Ammesso che venga votata dagli otto consiglieri firmatari, il sindaco può sempre impugnarla e ricorrere al Tar che alla fine sarà l’ultimo a poter dichiarare i motivi della mozione legittimi o meno.


Nel frattempo, quanti mesi saranno passati? Abbastanza per poterci avvicinare a giugno 2022, data in cui si vota per le elezioni amministrative a Chiaramonte.
L’unica domanda che ci si pone è questa: ha senso aver presentato una mozione di sfiducia a così breve scadenza dal mandato elettorale di Gurrieri?
E il sindaco, cosa ne pensa? Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per chiedere un commento circa questa mozione: “Massima tranquillità e serenità”. Il sindaco è convinto che “a capo” di questa idea vi sia il consigliere Mario Cutello, che ha anche esternato la volontà di candidarsi alle prossime elezioni: “Cutello fa una mozione sapendo che c’è il bilancio da trattare. Per quanto mi riguarda, mi difenderò nelle sedi opportune”.


E su questo non c’erano dubbi. Poi, abbiamo chiesto un commento sulla firma del consigliere Dario Giardina, fino ad oggi in maggioranza ma ora evidentemente in opposizione: “Non è un fatto di viltà ma non ne voglio parlare. Dico solo che Cutello ha già fatto delle azioni anche contro il consigliere Giardina in passato. L’ho già detto, ci vedremo nelle sedi opportune”. Inoltre, Gurrieri tiene a ricordare che domani, 15 dicembre, il Tar si pronuncerà sul tema del famoso bilancio emendato dalle opposizioni che in realtà è già stato rispedito al mittente e su cui francamente sembra che non ci sia partita in questo senso.


Insomma a Chiaramonte la campagna elettorale è iniziata da un pezzo e l’impressione è che chi più chi meno, voglia combattere la propria personale battaglia, con pochissimo spirito di comunità, sia da parte delle opposizioni che della maggioranza. Si assiste ogni giorno a diatribe che spesso e volentieri trascendono il lato politico per andare sul personale e questo non ha niente a che vedere con il cosiddetto “bene comune”. Se da un lato abbiamo un sindaco e una maggioranza arroccata sulle proprie posizioni, poco disponibile al dialogo e convinta ingenuamente che tutto ciò che tocca diventa oro, dall’altro abbiamo i consiglieri di opposizione che le provano tutte per poter mettere i bastoni fra le ruote a Gurrieri ma fin’ora, onestamente, con scarsi risultati, visto che anche il famoso bilancio, alla fine, è passato così come era uscito dagli uffici e dalla giunta, senza che i consiglieri di opposizione, pur avendo la maggioranza, siano riusciti a scalfirlo con qualche emendamento. Tutto questo, perché si è voluto strafare, emendarlo in modo assolutamente anomalo, strano, non previsto dal regolamento.

Senza parlare dell’opposizione all’acqua di rose fatta da tutti i gruppi in consiglio: a parte segnalare buche stradali e illuminazione non funzionante, problemi che per carità, hanno una loro dignità e importanza, nessuno si è preso la briga di fare opposizione sui numeri del bilancio, sulle cifre proposte dalla maggioranza che oggettivamente risultavano strane o su alcune spese davvero eccessive per un paese di circa 8 mila abitanti. Sul come e sul perché, insomma, i soldi pubblici vengono spesi. A parte qualche raro accenno, si è avuta l’impressione che le opposizioni si siano mosse senza una pianificazione, a braccio, così come veniva la giornata. E questo è davvero inaccettabile, soprattutto poi se si ha la pretesa di andare a governare la città e all’interno del consiglio comunale, tutti hanno già deciso con chi schierarsi durante i prossimi mesi. E’ solo l’inizio. Ma non ne vedremo delle belle.

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