DUBBI SUL FUTURO DELL’AEROPORTO DI #COMISO.

 

La Soaco, società di gestione dell’aeroporto di Comiso, di nuovo senza presidente. Una situazione che getta nuovi timori sul futuro dell’aeroscalo, che appare già incerto se solo si guardano i numeri. Basti ricordare che già un anno fa il dottor Gianni Scapellato, uno dei padri dell’aeroporto comisano, aveva lanciato un forte grido d’allarme denunciando dati di bilancio deficitari ed un modello di business non corretto. Lo stesso allarme era stato ripreso qualche mese fa dall’on. Giuseppe Digiacomo, dall’on. Nino Minardo e dal prof. Girolamo Piparo.

“Di sicuro- commenta il vicesindaco di Vittoria, Andrea La Rosa- la questione aeroporto non può essere gestita come una cosa privata dal PD di Comiso. Ritengo quindi che le istituzioni interessate, dovrebbero coinvolgere tutta la deputazione iblea ed i colleghi del territorio partendo, proprio dal comune di Vittoria, oltre che da quello di Chiaramonte. Ancora oggi, tra l’altro, aspettiamo la fattibilità di una diversa gestione del pacchetto azionario del 35% da destinare ad una holding di enti locali del territorio ragusano, capace di dare una seria prospettiva nonché una presenza pubblica all’interno del capitale societario. Solo con il massimo coinvolgimento del territorio- aggiunge La Rosa- si può avere la costituzione di un polo pubblico che possa sostenere il nuovo Presidente della Soaco, capace di avere la forza di farsi ascoltare dalla governance catanese che stipula contratti milionari, ma solo per potenziare l’Aeroporto di Catania. Ritengo inoltre prioritario che le istituzioni di questa provincia, con riferimento a quelle particolarmente interessate allo scalo, dovrebbero aprire un tavolo politico con l’obiettivo di individuare una figura prestigiosa per la carica di Presidente, che rappresenti anche gli enti pubblici coinvolti, e studiare le soluzioni più idonee a risollevare le sorti dell’aeroscalo”.
La Rosa suggerisce di rilanciare la proposta secondo cui la Camera di Commercio di Ragusa dovrebbe “barattare” la propria quota milionaria del 12,50% della Sac con la quota della Soaco e consentire una privatizzazione, così come avvenuto per l’aeroporto di Bergamo. Altra possibile soluzione potrebbe essere l’attivazione della linea Cargo per la quale Soaco risulta finora totalmente inadempiente.

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