DRAMMATERAPIA TEATRO CREATIVO NARRATIVA E… IRONIA

In principio fu la nebbia. Poi arrivarono i corpi senza memoria alla ricerca spasmodica di uno spazio esistenziale. Un figura femminile prende dei libri, toccandoli, odorandoli, gustandoli nella loro intima essenza. Sullo sfondo una suggestiva gigantografia raffigurante “Il viandante sul mare di nebbia” del pittore tedesco Caspar David Friedrich, uno dei più importanti rappresentanti ottocenteschi del “paesaggio simbolico”.

Un paesaggio che sembra dilaniato ed oscurato dalla nebbia che invece si dirada attraverso il movimento dei corpi danzanti. Ritmo, musica ed espressività scenica. Queste le tre componenti fondamentali in un lavoro che non solo parla di immagini, attraverso la performance proposta da due danzatori del Centro Ludens di Ragusa sulle coreografie di Claudia Gafà, ma che è anche frutto di sintesi narrativa. Tutto ciò ha fatto scaturire uno scrosciante e prolungato applauso, da parte del folto pubblico presente in sala, che ha contraddistinto l’inizio della serata culturale tenutasi presso il Centro Studi “Feliciano Rossitto”, promotore dell’iniziativa, in sinergica collaborazione con la Libreria Saltatempo.

Al centro dell’attenzione la presentazione del volume “L’ultima vendemmia” (Edizioni Creativa, 2010, pp. 190) di Salvo Pitruzzella, drammaterapista ed esperto di teatro creativo. Classe 1955, ha nel cuore la sua Palermo, “forsennata metropoli mediterranea”, i cui ricordi infantili sono affollati di “odore di cannella” e della voce della madre da cui ascoltava “le storie di Giufà”. Ha alle spalle non poche pubblicazioni riguardanti drammaterapia, creatività ed arti terapie.

Nel campo della narrativa esordisce con questo suo libro la cui storia è ambientata in una Palermo da un volto sociale che sa di fanta-politica e nello stesso tempo molto attuale. L’autore presenta una società che vive in un quasi immediato futuro. Corre l’anno 2021 e Palermo, capitale di uno Stato solido e indipendente, viene colta in una decadenza generale che prende forme tutte sue, come la legalizzazione della mafia e l’isolamento dei clandestini, chiamati genericamente “i turchi”, confinati in apposite riserve.

In questo scenario, dove tutta la gente trascorre il suo tempo davanti alla televisione o a comunicare attraverso telefonini ed apparecchiature digitali, alcuni personaggi, giovani e meno giovani, contraddistinti dal comune amore per la lettura, che oggi giorno è diventato sempre più raro – come ha sottolineato il professore Federico Guastella, che ha curato la presentazione del volume dopo l’intervento introduttivo dell’on. Giorgio Chessari (presidente del Centro Studi “F. Rossitto”) – si muovono in una serie di vicende dal sapore tragicomico.

L’autore nel suo libro affronta, talora con una punta di amara e graffiante ironia, numerosi problemi e ossessioni della contemporaneità, ponendosi in quel debole confine che sta tra invenzione romanzesca e provocazione dalle tinte forti. Le storie che si sviluppano si rivelano un pretesto per lasciare affiorare quella crisi di valori e di senso sociale prodotti da un’apparente forma di benessere economico.

“L’ultima vendemmia” è un testo che, pur nella sua lettura scorrevole, sollecita alla riflessione su situazioni estreme che non sono affatto estranee al vissuto quotidiano.

La serata è stata impreziosita non solo dall’intervento conclusivo dell’autore ma anche dalla lettura di alcuni brani del libro sapientemente proposti da Ciccio Schembari e Anna Vicari. (Giuseppe Nativo)

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