È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
DOVE STA L’INGHIPPO? ASPETTIAMO SERENAMENTE UNA RISPOSTA DAL PD
29 Mar 2014 12:26
Voglio ricordare una mia dichiarazione di oramai tre anni fa a ridosso della vittoria del centro sinistra e del Sindaco Nicosia: “Il risultato elettorale non lascia adito a dubbi di sorta è una Grande Vittoria della politica, della buona politica. Per il centro sinistra vittoriese si chiude in maniera incontrovertibile una anomala e travagliata pagina politica durata troppo a lungo. I partiti del centro sinistra che sui contenuti condividono il proprio percorso politico-amministrativo col centro moderato possono rimettere in moto le migliori energie della città. Ora l’alleanza delle forze di centro sinistra per diventare una realtà stabile e non un mero patto elettorale va rinsaldata costruendola attraverso metodi e procedure comuni. Perciò riteniamo utile e necessario ribadire che l’azione amministrativa deve basarsi sul comune accordo politico programmatico che vede come obiettivi principali il rilancio dell’economia locale e delle infrastrutture ad essa legate, il governo del territorio ( rifiuti, PRG,…), la difesa dei beni comuni, la partecipazione e la trasparenza amministrativa. La nostra Vittoria ha sconfitto chi pensava che la città fosse ferma in un eterno presente senza via di uscita o che, nientemeno, potesse tornare indietro a modalità di governo autoreferenziali che hanno avuto a che fare con una visione leaderistica e tribunizia, tutta puntata su singole personalità al di là della destra e della sinistra fino a rasentare il qualunquismo. La nostra Vittoria vuole portare al centro il valore dell’autonomia della politica, una politica in grado di governare i processi economici e sociali assieme alle grandi contraddizioni presenti nella città e non viceversa. E’ una grande sfida e una grande responsabilità che ci stiamo assumendo, ma i cittadini vittoriesi col loro voto ci hanno chiesto di aprire una pagina nuova, di farla finita coi veleni, di cambiare registro, di ribaltare la nostra mentalità e il nostro modo di pensare. Occorre in maniera decisa liberare e dare spazio alle energie assopite, ai giovani, alle donne , occorre dare loro coraggio e forza per esporsi e liberamente proporsi come nuova classe dirigente. Io e i miei compagni vogliamo supportare questo processo, abbiamo il dovere di allargarlo e aiutarlo facendo progredire un dialettica democratica in grado di avviare una selezione della classe politica futura al rialzo e non al ribasso come è avvenuto per moltissimi anni. Per fare questo ci vuole una mission comune, ci vogliono radici e valori forti, ci vogliono grandi ideali e “grandi ambizioni”. Questo è il compito della Politica, della buona Politica. Noi ci proviamo”. A distanza di tre anni da qui bisogna ripartire con la forza di un reset che consenta di uscire dalla palude e di rilanciare “l’autonomia della politica”, una politica fatte di buone prassi e soprattutto portata avanti da uomini e donne che si cimentano con grande disinteresse senza guardare ai loro personali vantaggi immediati. Ci è stato detto nel primo dei due incontri, presso la sede di SEL, al quale ho partecipato che c’era diponibilità a rimettere in piedi un’alleanza che si ri-fondasse sui principi cardine della “condivisione e della collegialità” e di fronte alla nostra richiesta di partire da zero nel secondo incontro, nella sede del PD ci è stato comunicato che il PD aveva deciso di rispondere positivamente a questa richiesta e che quindi azzerava tutto. A questo punto si doveva trovare chi avesse l’onere di formulare una proposta programmatica di fine legislatura e una squadra di governo in grado di portare avanti quella proposta. Io ho proposto che l’unica persona in grado di fare una cosa del genere, cioè per essere ancora più espliciti, portasse alla discussione dei due partiti una ipotesi, ribadisco ipotesi, quindi di per se stessa valutabile e condivisibile, che tenesse conto delle posizioni politiche pubblicamente espresse dai rispettivi partiti, potesse essere il Sindaco e su questo c’è stata condivisione dei presenti delle delegazioni. A questo siamo fermi. Dove sta l’inghippo?
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