“DONNA”, LA POESIA CHE LORENZO MIGLIORE DEDICA AL GENTIL SESSO

D o n n a

 

Cammina,

corre angosciata

ansimante,

tra le ombre del sentiero

sullo sfondo della casa,

la sua casa.

 

L’uomo,

il bruto assetato di libidine,

la ghermisce, improvviso,

tra le fronde oscure.

lottano, poi la depone

lordata di sangue e di terrore.

Urla strazianti

grida disperate,

la voce sempre più fioca,

solo rantoli.

 

I soffi del cuore,

irrimediabilmente infranto,

gemono nel vento

che trascina in alto,

espande,

lo strazio dell’anima.

Negli occhi

le immagini indelebili

di un dolore cosmico,

incommensurabile,

eterno.

Poi, il nulla.

 

l cori di rivolta

delle folle dolenti

schiacciate dall’empia barbarie,

segnano lo sgomento impotente,

che spesso si spegne nella pietà,

nel pianto muto.

 

Rivolgere alle donne,

il palpito di ogni anima dolente,

tatuarli sulla pelle e in tutti i cuori,

è un segno di speranza

che accende la luce della lotta,

della solidarietà e dell’amore.

 

Lorenzo Migliore

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